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Decreto bollette, il governo chiede la fiducia ma cambia il testo: cosa filtra dal Quirinale

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L’aula della Camera voterà domani la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto Bollette. Il testo che stanzia 4,9 miliardi a sostegno di famiglie e imprese, però, è stato costretto a un ‘pit stop’ in commissione. Problemi di coperture, ma non solo. Secondo diverse fonti di maggioranza, infatti, il ritorno nelle commissioni Finanze e Affari sociali di Montecitorio, dopo la discussione generale in aula, si è reso necessario dopo il faro acceso dal Quirinale su alcuni emendamenti approvati al decreto e ‘non omogene’ rispetto alla materia del provvedimento. Dal Colle non confermano: «Nessun intervento, la decisione di ammettere o meno spetta ai presidenti delle Camere», viene riferito a Lapresse. 

 

 

La maggioranza, in ogni caso, corre ai ripari e vota la soppressione degli articoli che prevedono 1 milione di euro in favore del Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle, la possibilità riservata ai parlamentari di effettuare senza preavviso visite negli enti del Ssn e nelle strutture sanitarie pubbliche e la possibilità per Assoprevidenza di supportare gli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Pmi. Per un problema di coperture sollevato dalla Ragioneria dello Stato salta invece la norma sulla stabilizzazione dei ricercatori sanitari degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e degli Istituti zooprofilattici sperimentali. Le opposizioni votano contro e propongono che il provvedimento venga ripresentato al decreto Pa. L’impegno del governo a tutelare i precari c’è, assicurano dalla maggioranza. 

 

 

«Oggi il governo ci chiede un temporaneo passo indietro che con molta fatica accettiamo, ma non senza puntualizzare che l’impegno vincolante preso oggi dal governo stesso per approvarlo con le coperture tecnicamente più appropriate per noi è scolpito nella pietra poiché riguarda la vita e la salute degli italiani tutti oltre la vita e il futuro di centinaia di ricercatori in attesa mediamente da 13 anni ma con picchi di oltre 20», dice chiaro il presidente della commissione Finanze Marco Osnato, di Fratelli d’Italia. Le opposizioni, in ogni caso, vanno all’attacco. Parla di «decreto macedonia» il Pd, che parla di «toppe inutili» messe su bollette e sanità. «Il Governo volta di nuovo le spalle ai lavoratori precari - accusa il leader M5S - Giuseppe Conte - La maggioranza parla di problemi di coperture, ma se il problema è davvero questo l’Esecutivo può e deve trovare le risorse necessarie. Magari con la stessa solerzia con cui trova risorse e finanziamenti per l’industria militare e le armi». «L’unica cosa buona del provvedimento, è senza copertura - gli fa eco la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella - è una vergogna per governo e maggioranza, questo è malgoverno. Per fortuna che c’è il Quirinale».

 

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