Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Autonomie, dal profilo social del Senato valanga di critiche. Esplode il caso

  • a
  • a
  • a

Dal «rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate» al venir meno «di economie di scala». Sono queste alcune delle criticità segnalate dal Servizio bilancio del Senato in un dossier dedicato al ddl sull’Autonomia e riportate anche in un post pubblicato sul profilo Linkedin ufficiale di Palazzo Madama (sul cui sito si trova il documento completo). La riforma promossa dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, «sarà possibile realizzarla senza aggravio per le casse dello Stato e continuando ad assicurare i Livelli Essenziali delle Prestazioni, che costituiscono il nucleo invalicabile di quei diritti civili e sociali, previsti dalla Costituzione, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, in modo da erogare a tutti i cittadini i servizi fondamentali, dalla sanità all’istruzione», si legge nel post, in cui si sottolinea che «il Servizio del Bilancio del Senato ha passato al setaccio il disegno di legge, rilevando alcune criticità». 

 

 

Nel caso, ad esempio, del trasferimento alle regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato (e delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie) - si legge ancora nel post Linkedin del Senato che illustra in sintesi i contenuti il dossier sul ddl Autonomia, redatto dal Servizio Bilancio - «ci sarebbe una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate». Inoltre, «le regioni più povere, oppure quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive». Infine, «il trasferimento delle nuove funzioni amministrative a comuni, province e città metropolitane da parte delle regioni differenziate potrebbe far venir meno il conseguimento di economie di scala, dovuto alla presenza dei costi fissi indivisibili legati all’erogazione dei servizi la cui incidenza aumenta al diminuire della popolazione», conclude il post.

 

 

Che ha ovviamente scatenato le polemiche. L’ufficio stampa di Palazzo Madama ha cercato di metterci una pezza con una nota: «Una bozza provvisoria, non ancora verificata, sul disegno di legge sull’autonomia è stata erroneamente pubblicata online. Il Servizio del Bilancio si scusa con la stampa e con gli utenti per il disservizio arrecato».

Dai blog