Consiglio d'Europa, Meloni: uniti in difesa dei valori sotto attacco. Disgelo con Macron
L’Europa è unita «nel difendere valori che in Ucraina sono stati colpiti» e non accetterà il «diritto del più forte». La premier Giorgia Meloni sbarca a Reykjavìk, per partecipare al IV vertice dei Capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa, e ribadisce la linea dell’Italia e dell’Ue sul conflitto russo-ucraino: «L’unità dell’Europa nel suo complesso» per tutelare i valori di «democrazia, libertà e indipendenza», che sono «valori fondanti dell’identità europea». Proprio in questo senso, secondo Meloni, dal Consiglio d’Europa, «un’istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo», arriva un «segnale concreto» e «importante», con la creazione del «registro dei danni provocati dalla guerra».
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Insomma, l’immagine che ne viene fuori, è la sintesi della presidente del Consiglio, è quella «di un’Europa unita che agisce concretamente. Quei valori che noi abbiamo a lungo dato per scontati e che questa istituzione difende, in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa all’Ucraina» ed è necessario ribadire che «non accetteremo che la forza del diritto venga soppiantata dal diritto del più forte». Un’esigenza che fa passare in secondo piano anche le polemiche con la Francia sui migranti. Il clima è di disgelo. Interpellata sull’ipotesi di un faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron, Meloni glissa. «Sia qui che al G7 in Giappone tutti parleremo con tutti. A me interessano le questioni che in questo momento la comunità internazionale deve avere la forza di ribadire senza tentennare. Il resto sono questioni interne e le lasciamo alla politica interna». «Lavoreremo insieme. Penso che ci sarà l’occasione di incontrarci e di scambiare i nostri punti di vista. Bisogna lavorare con tutti gli Stati membri dell’Ue, è la mia filosofia», ha detto Macron, rispondendo ai giornalisti di Bfm Tv.
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La premier interviene alla sessione d’apertura davanti agli altri 45 capi di Stato e di Governo presenti. Prima di loro parla il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al quale «voglio dire che l’Europa e il mondo libero sono loro debitori. Lui ci ha ringraziato ma siamo noi a essere debitori dell’Ucraina perché con la sua determinazione ha fatto capire quanti sia difficile piegare un popolo libero», afferma Meloni, assicurando che «faremo la nostra parte per garantire all’Ucraina il futuro di libertà e democrazia che merita, il futuro europeo che merita».