Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Amministrative 2023, il feudo rosso nel mirino del centrodestra: i comuni al voto

  • a
  • a
  • a

Seggi aperti, domenica 14 e lunedì 15 maggio, per le elezioni amministrative 2023 in molti comuni italiani. Un passaggio elettorale che è anche un testo sullo stato di salute dei partiti a sette mesi dall’inizio della legislatura, dopo le elezioni nel Lazio e in Lombardia e le consultazioni regionali e amministrative in Friuli Venezia Giulia.

Dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì si voterà in 598 Comuni di Regioni a Statuto ordinario. In Sicilia e Sardegna (128 e 37 Comuni) si voterà il 28 e il 29 maggio. In tutto siamo oltre i 700 centri. Novantuno i Comuni sopra i 15 mila abitanti, tra i quali 17 capoluoghi di provincia chiamati a rinnovare i consigli comunali: Vicenza, Treviso, Sondrio, Brescia, Imperia, Siena, Massa, Pisa, Latina, Terni, Brindisi, Teramo, Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani. Ancona è il solo capoluogo di Regione che va a rinnovare giunta e consiglio comunale.

 

Dei 17 capoluoghi di provincia, otto amministrazioni uscenti sono guidate dal centrodestra (Vicenza, Treviso, Sondrio, Imperia, Siena, Massa, Pisa, Ragusa); cinque dal centrosinistra (Ancona, Brindisi, Brescia, Teramo, Trapani), due sono gestite da un commissario prefettizio (Latina e Catania) e una da Azione (Siracusa). Il centrodestra guidato da Giorgia Meloni sogna di "strappare" al centrosinistra qualche feudo come Ancona e punta a confermare le amministrazioni uscenti. 

 

La coalizione di governo si attende conferme invece nei "feudi" di Treviso e Sondrio dove ricandida Mario Conte e Marco Scaramellini. Più incognite gravano sulle ricandidature di Francesco Rucco a Vicenza e Michele Conti a Pisa. Sempre in Toscana, a Massa, il centrodestra si presenta diviso: il sindaco uscente Francesco Persiani, questa volta è sostenuto solo dalle liste Forza Italia e Lega, mentre Fratelli d’Italia sostiene la corsa dell’assessore Marco Guidi, insieme a Noi Moderati e Nuovo Psi. Altra piazza complicata per la coalizione è quella di Terni, dove, dopo le pressioni FdI, non si è ripresentato il sindaco uscente di centrodestra, Leonardo Latini, ed è stato candidato Orlando Masselli. Coalizione divisa, tra le città più piccole della Lombardia anche a Cologno Monzese: la Lega (insieme a due liste civiche) si presenta con Dania Perego, ex assessora e moglie del consigliere regionale Riccardo Pase; Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, candidano Giuseppe Di Bari, anche lui ex assessore. 

 

Sull’altro fronte, il centrosinistra, e la segretaria dem in particolare, punta sull’effetto Udine: nella città friulana, poco più di un mese fa, la coalizione larghissima di cui facevano parte anche M5s e Pd ha vinto contro ogni pronostico. Alle amministrative, infatti, la coalizione è la strada obbligata al secondo turno. Ed è a quell’obiettivo che Elly Schlein e Giuseppe Conte puntano: superare il primo turno per ritrovarsi insieme ai ballottaggi. Uno schema con il quale sperano di vincere contro la destra in molti Comuni, primi tra tutti Latina e Ancona.

Dai blog