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Nuovo blitz ecologista: a Napoli contestato il ministro Lollobrigida

Christian Campigli
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Una contestazione ideologica, portata avanti non con gli strumenti del dialogo, tipici di una democrazia moderna. Ma togliendo, di fatto, la parola agli avversari, a chi ha idee diverse dalle proprie e va, quindi, combattuto. Come un nemico. Nuovo blitz degli ambientalisti, che ieri pomeriggio hanno fatto irruzione al festival nazionale sullo sviluppo sostenibile promosso dall’Asvis a Napoli. Gli attivisti di Fridays for Future sono saliti sul palco e hanno interrotto un intervento, video registrato, del ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Deliranti i motivi di tale protesta. «Siamo stanchi del greenwashing – hanno scritto sui social -. Siamo stanchi di leggere parole come futuro e sostenibile a fianco a sponsor come Unicredit, secondo istituto bancario italiano per finanziamento ai combustibili fossili. La transizione ecologica non si farà a braccetto con chi finanzia la devastazione e l'avvelenamento del pianeta».

 

 

Gli attivisti hanno poi puntato il dito direttamente contro l'esponente di Fratelli d'Italia. «Chi, come il ministro Lollobrigida, parla di sostituzione etnica e razza italiana deve stare alla larga fisicamente e telematicamente da Napoli e dai nostri luoghi della formazione. Le università sono e resteranno antifasciste, antirazziste e antisessiste solo se le cellule attive che si battono quotidianamente dentro e fuori le stesse per un mondo più giusto resteranno a presidiarle». Un episodio sul quale è intervenuto anche il capogruppo di Fdi alla Camera dei Deputati. Tommaso Foti. «Si tratta di eco-intolleranti, stalinisti nei comportamenti e miserabili estremisti, che calpestano le idee altrui pensando di avere la verità in tasca».

 

 

Lollobrigida nel pomeriggio si è recato in Toscana, per impegni elettorali. Prima a Pisa, poi a Campi Bisenzio, piccolo comune dell'hinterland fiorentino, a sostegno del candidato sindaco di Fratelli d'Italia, Antonio Montelatici ed infine a Siena. Il Ministro si è soffermato sul tema del momento, le riforme. «È il popolo italiano a chiedercelo. Quel popolo che si è espresso, in tal senso, quando ha votato il centrodestra a settembre. Nel nostro programma era espressa in modo chiaro la volontà di portare avanti le riforme. Stiamo lavorando per attualizzare la seconda parte della nostra Costituzione, cercando una condivisione più ampia possibile in ambito parlamentare. Ma voglio essere chiaro su questo punto – sentenzia l'esponente di Fdi – Se vi fossero forze politiche che, pregiudizialmente, solo per ragioni strumentali, dovessero andare in senso opposto, noi proveremo ad andare avanti lo stesso. Confrontandoci in Parlamento, seguendo le regole previste dal nostro ordinamento democratico. Non possiamo però accettare un metodo per il quale si vuole modificare la Costituzione se si sta in maggioranza, la si ritiene intoccabile se si sta all'opposizione». Il ministro ha poi parlato di un punto nodale per il governo di centrodestra: l'immigrazione. «Stiamo regolamentando al meglio l'immigrazione regolare, con accordi bilaterali o multilaterali, ordinandola in flussi. Poi vi è l'immigrazione illegale. Stiamo cercando di coinvolgere l'Unione Europea, ma è fondamentale cercare di aiutare le nazioni dell'Africa a sviluppare la propria economia e a crescere. In tal senso, l'agricoltura può essere centrale».

 

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