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M5S, Conte respinge l'apertura del Pd e gela Schlein: “Nessuna alleanza”

Edoardo Romagnoli
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Giuseppe Conte chiude all’alleanza «strutturale» con il Pd. Due giorni fa Elly Schlein in piazza con i sindacati aveva dichiarato: «Sì, c’è un dialogo con Conte. Non solo sul tema del lavoro di qualità ma anche sul salario minimo su cui anche le altre opposizioni hanno delle proposte, dialogheremo in Parlamento per unire i nostri sforzi». Per poi aggiungere «una delle rivendicazioni di questa piazza è anche la sanità pubblica, su cui il governo non ha messo le risorse necessarie e questo vuol dire tagliare i servizi alle persone. Ci batteremo su questi terreni, possiamo lavorare insieme, il Pd c’è e ci sarà per continuare a farlo». Conte però non vuole fare l’alleato anche perché teme che a lungo andare l’asse con i dem possa ridurre lo spazio che il Movimento 5 Stelle si è guadagnato con lo spostamento del proprio «asse politico» a sinistra. «Non cediamo la leadership progressista su battaglie per definire un futuro migliore. Non c’è una concreta prospettiva per un’alleanza strutturale. La convergenza deve essere su obiettivi condivisi, non deve esserci un compromesso al ribasso».

 

 

Il leader dei pentastellati vuole impostare un’alleanza sui singoli temi e non strutturale anche perché se c’è convergenza su alcune battaglie ci sono questioni su cui i due partiti non si trovano. «Con il Pd si sta registrando una convergenza su alcuni temi quali il salario minimo legale, che noi portiamo avanti già da tempo e sono anzi i nostri cavalli di battaglia, ma è anche vero che su altre posizioni non c’è ancora stato un cambiamento, per esempio sul conflitto russo ucraino su cui la posizione del Pd è rimasta la stessa» ha ribadito Conte. Non solo l’Ucraina, ma anche il termovalorizzatore a Roma è un altro tema divisivo. I dem infatti sono spaccati: da una parte c’è il Pd capitolino che non può fare retromarcia, visto che il sindaco Gualtieri sull’impianto di Santa Palomba ci ha messo la faccia. Mentre a livello nazionale la nuova segreteria ha dichiarato che il progetto «l’hanno ereditato» anche se non farebbe parte della loro concezione del ciclo dei rifiuti. Sull’inceneritore «nella nostra visione sono banditi - ha ricordato Conte - in favore di una reale economia circolare e una reale transizione ecologica».

 

 

Nonostante tutto però già alle prossime amministrative i due partiti, in alcune città, si presenteranno uniti. A Teramo, Brindisi, Catania, Pisa, ma anche a Latina e Siracusa. Dem e grillini sanno che correndo da soli contro il centrodestra unito avrebbero poche chanche e allora ricorrono all’alleanza nei territori. D’altro canto sanno che lo spazio a sinistra da contendersi è uno e che, soprattutto per il Movimento 5 Stelle, «apparentarsi» con il Pd potrebbe essere letale a lungo termine. La scelta di spostarsi a sinistra Conte la fece quando c’era ancora Letta alla guida del Partito democratico. I dem puntavano alla Ztl e così il Movimento decise di spostarsi a sinistra per intercettare quella fascia di elettori che il Nazareno sembrava aver dimenticato. Ora però con la Schlein i dem sono tornati all’ovile che rischia di essere troppo stretto per tutti e due.

 

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