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Berlusconi ricompatta Forza Italia: messi da parte dissidi interni e malumori

Edoardo Romagnoli
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Una convention per ricompattare il partito. Si è chiusa ieri la due giorni di Forza Italia "La forza dell’Italia" che si è svolta nella sala degli East End Studios di via Mecenate a Milano. «Abbiamo dato un segnale di grande presenza. Forza Italia c’è» ha detto il coordinatore del partito Antonio Tajani. Hanno partecipato oltre 4 mila dirigenti provenienti da ogni regione, numerosa anche la presenza dei giovani con 500 accreditati della sezione giovanile nel partito. Tutti i big presenti dai ministri Paolo Zangrillo a Anna Maria Bernini e Gilberto Pichetto Fratin passando per Maria Alberti Casellati e Maurizio Gasparri. Presente anche Licia Ronzulli che ha lanciato un messaggio di unità: «Aldilà dei retroscena e di quello che leggo che ogni tanto mi fa arrabbiare la mattina la direzione è la stessa, se ci dividiamo in mille rivoli non arriviamo al delta del fiume». È stato un appuntamento utile anche per ribadire che Forza Italia non è «un reperto del passato ma il futuro» come ha ricordato Maurizio Gasparri che ha aggiunto: «Siamo una forza di governo con le sue idee e un grande leader». Messaggio ribadito anche da Tajani: «Facciamo parte di una coalizione ma siamo diversi, siamo alleati ma non siamo un partito unico».

 

 

La due giorni è stata un’occasione per fare il punto su ciò che è stato fatto, ma anche su ciò che c’è ancora da fare. L’autonomia differenziata con il ministro per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati ha ricordato che «autonomia differenziata non significa altro che migliore allocazione delle risorse, significa che ogni regione potrà esprimere quelle potenzialità che fino a oggi sono rimaste inespresse e le nostre regioni ne hanno tantissime». Citato anche il ponte sullo Stretto: «Tutti lo sanno. Da siciliana e da messinese tengo tantissimo ad una battaglia storica di Forza Italia, che oggi viene portata avanti dal ministro Salvini: quella sul Ponte sullo Stretto di Messina» ha detto Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento. Il futuro del partito passa anche per l’allargamento dell’elettorato e in questo senso «l’appiattimento del Pd a sinistra con la Schlein è evidente che crea uno spazio di malessere in quell’area e in particolare in quella riformista riconducibile alla vecchia Margherita e questo malessere deve essere intercettato da noi in maniera organica» ha ricordato il governatore della Sicilia Renato Schifani.

 

 

Alla convention ha partecipato anche l’ad di Eni Claudio Descalzi che sul tema dell’approvvigionamento energetico ha voluto ricordare come «l’Egitto ci ha aiutato rinunciando ai suoi carichi la scorsa estate per mandarli in Italia» ma che «sulla sicurezza energetica il lavoro non è completo». Il momento più atteso però è arrivato ieri alle 13 con il video messaggio di Silvio Berlusconi. Venti minuti che iniziano con: «Eccomi, sono qui per voi, per la prima volta in giacca e camicia dopo oltre un mese». Dopo una prima parte in cui il leader ha ripercorso a grandi tappe la cronistoria di Forza Italia è subito il tempo di guardare al futuro. «Pronto a riprendere con voi le battaglie di libertà come nel 1994» ha detto Berlusconi. La prima di tutte le battaglie rimane quella di «aumentare le pensioni e abbassare le tasse». L’ex presidente del Consiglio ha voluto rimarcare anche la vocazione europeista del partito: «L’Europa è il nostro orizzonte di riferimento». Insomma il partito si ricompatta per ripartire con Silvio Berlusconi anche perché come dice Barelli capogruppo alla Camera di Forza Italia: «È mandrake».

 

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