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Governo, Meloni invita le opposizioni: “Insieme per le riforme”. Primo faccia a faccia con Schlein

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Al primo posto dell'agenda c'è la forma di governo - il presidenzialismo, semipresidenzialismo o premierato - di conseguenza si potrebbe affrontare anche il tema, a corollario, della legge elettorale: Giorgia Meloni convoca i partiti di opposizione per affrontare un tema che le sta particolarmente a cuore, quello delle riforme. L'appuntamento è fissato per martedì 9 maggio e sarà anche l'occasione per un primo confronto con la nuova segretaria del Pd, Elly Schlein. Il premier riceverà i leader delle opposizioni assieme ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, ai ministri per le Riforme Elisabetta Alberti Casellati, e per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e ai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, sarà presente il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Si tratta di un incontro in qualche modo preannunciato da Meloni durante la sua visita a Londra la scorsa settimana: "Io ho in testa un calendario di riforme chiaro e abbastanza serrato, e credo che sia un lavoro su cui vanno coinvolti tutti quanti e mi prendo io la responsabilità di farlo. Sto già organizzando".

 

 

Nel programma elettorale del centrodestra, figura l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, assieme all'Autonomia e alla piena attuazione del federalismo fiscale. Non compare, invece, in nessuno dei programmi della coalizione, il superamento del bicameralismo paritario. Una bandiera per il Terzo Polo e in particolare di Italia Viva, che potrebbe però offrire una sponda alla maggioranza sul premierato, secondo la formula del "sindaco d'Italia". Il Pd da sempre è contrario sia all'ipotesi di elezione diretta del Capo dello Stato che del presidente del Consiglio. E così anche il Movimento Cinque Stelle. Oltre a trovare un punto di caduta, occorrerà anche stabilire una road map.

 

 

A inizio anno la ministra Casellati aveva già avviato un primo giro di confronto con le opposizioni, dopo il quale si era ripromessa di arrivare a un disegno di legge costituzionale entro giugno. "Un punto di incontro si può e si deve trovare", ha rimarcato anche oggi l'ex presidente del Senato, per la quale quello di martedì "è un incontro che ha una grande valenza politica perché si tirerà una riga su quello che andremo a fare". "Per noi è un impegno preso con gli elettori dagli anni '90 e intendiamo andare avanti. Ci auguriamo che ci sia un atteggiamento costruttivo e positivo da parte delle opposizioni", ha detto il ministro Tajani a margine della convention di Forza Italia a Milano, ma "non possiamo accettare veti”. "Ci saremo all'incontro", conferma la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che annuncia un confronto preliminare all'interno alla segreteria: "Siamo un partito che discute quindi convocheremo, nelle prossime ore, una segreteria" e "poi andremo a sentire che cos'ha il governo da dirci”. I primi ad arrivare alla Biblioteca della Camera, dove è fissato l'appuntamento, saranno la componente di +Europa, poi il gruppo per le Autonomie e le Minoranze linguistiche, Alleanza Verdi e Sinistra; nel primo pomeriggio Azione-Italia. Quindi alle 17 il Movimento Cinque Stelle, e infine alle 18.30 il Partito Democratico.

 

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