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Funerali Augello, Meloni si commuove: “Coraggioso e spavaldo, un punto di riferimento”

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Una chiesa gremita per l’ultimo saluto ad Andrea Augello, senatore di Fratelli d’Italia, scomparso a 62 anni lo scorso 28 aprile. Molti gli esponenti delle istituzioni e del mondo della politica che hanno dato l’ultimo commosso saluto a Roma nella basilica Santa Maria in Ara Coeli. Tra questi, il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida; il ministro per lo Sport, Andrea Abodi; il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto; la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella; il Viceministro dell’Economia, Maurizio Lei; il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca; il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Erano presenti numerosi esponenti di Fratelli d’Italia, tra questi, il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti; il capogruppo al Senato di FdI, Lucio Malan; il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli; il responsabile dell’organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. Andrea Augello, storico esponente della destra romana, entra per la prima volta in Parlamento nel 2006, venne riconfermato in Senato alle elezioni politiche del 2009. Dopo la storica rottura tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, Augello decide di restare nel PDL e nel 2010 viene nominato sottosegretario alla Pubblica Amministrazione. Nel 2013, aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano che abbandonerà poco dopo. Nel 2018 aderisce a Fratelli d’Italia e viene candidato, per poi essere rieletto in Senato, lo scorso 25 settembre in occasione delle elezioni politiche anticipate.

 

 

Presente anche Giorgia Meloni: il premier è stata una delle due persone che Augello aveva autorizzato a parlare alla propria veglia funebre. «È difficile parlare al funerale di una persona che viveva come una responsabilità il suo essere al mondo. Credo che questa sia la cosa che più ha sofferto. Non il dolore, non la malattia ma il senso di responsabilità verso le persone che amava e per le quali era un punto di riferimento. Diceva che la malattia era un tradimento verso le sue figlie. Ma chi sapeva che tipo di padre era non lo può considerare un traditore», il discorso commosso del presidente del Consiglio, interrotto più volte dalle lacrime. «Era un uomo coraggioso, spavaldo, di quella spavalderia guascona che riesce a strapparti un sorriso anche da avversario. Sapeva ridere e far ridere di tutto. Ricordo quando venne a dirmi del suo male, pensavo dovesse dirmi qualcosa sul prossimo appuntamento elettorale e io gli dissi: ‘Dimmi Andrea, ho solo 20 minuti’. Lui mi guarda e senza muovere un muscolo dice ‘Sto morendo’. Io non riesco a dire niente. Allora lui mi dice: ‘Dai, Giorgia, non fare così, pensa a me che devo dirti che devo morire in 20 minuti...’», ha poi concluso Meloni ricordandolo come «un punto di riferimento che era e che sarà sempre per tanta, tantissima gente. Sapevi che potevi contare su di lui, sapevi che ci sarebbe stato sempre, ci abbiamo potuto contare fino alla fine».

 

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