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Decreto Lavoro, taglio del cuneo fino al 7%: nella busta paga 100 euro in più

Filippo Caleri
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 Taglio del cuneo fiscale, cioè della differenza tra il salario lordo in busta paga e quello effettivamente percepito, salirà al 7% per i redditi fino a 25 mila euro. E del sei per chi guadagna da questa soglia a 35mila euro annui. Un risparmio che sarà garantito da luglio a dicembre. Ma anche norme più stringenti per la sicurezza degli occupati e la riforma del reddito di cittadinanza. Sono le misure che ieri il premier Meloni ha illustrato ai sindacati convocati a Palazzo Chigi sul dl e ddl dedicati all’occupazione che saranno stamani sul tavolo del consiglio dei ministri.

 

Un confronto giudicato dal capo del governo «molto importante» su interventi che «variamo in un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali». Quello del 1 maggio, ha aggiunto, «non è un appuntamento una tantum ma un ulteriore segnale del fatto che il governo ritiene il confronto con le parti sociali molto importante, in un momento particolare in cui abbiamo tante sfide da affrontare per la nostra nazione». Non è stato però un incontro molto facile. Buona parte dell’introduzione è stata dedicata alla polemica tra il segretario della Cgil Maurizio Landini e il presidente del consiglio sull’opportunità di varare i testi il primo maggio.

 

Uno scontro consumato provocando non poco disappunto nei presenti e anche in Meloni che ha replicato: «Non è una mancanza di rispetto un Consiglio dei ministri il Primo Maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale, e mi sarei aspettata un bravi». Chiuso il siparietto il tavolo ha potuto finalmente avere maggiore chiarezza sugli interventi. In particolare la riforma del reddito di cittadinanza per la quale è stata confermata la sua divisione tra sostegno alle fragilità (con una dote di 5,4 miliardi) e percorso di avviamento al lavoro (che partirà dal prossimo primo settembre, costerà 276 milioni n e l quest’anno e 2,1 miliardi il prossimo). Previsto anche l’incremento delle risorse per il fondo nuove competenze e la revisione della disciplina dei contratti a termine. Ora il tempo determinato potrà essere allungato fino a 24 mesi, anche senza causale.

 

Un punto contestato dai sindacati che hanno visto nella norma una ritorno alla maggiore precarizzazione del lavoro. Aumenta infine la soglia per i pagamenti con i voucher, che passa da 10 a 15mila euro in particolare per le aziende del settore fiere, congressi, eventi Meloni ha chiesto infine «un dialogo serio, costruttivo, sia sul lavoro ma anche su Pnrr, RepowerEU, correzioni su come spendere le risorse, politica salariale e conseguente lotta all’inflazione. Tutte riforme che affronteremo nelle prossime settimane».

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