Renzi vuota il sacco: "Chi aiuta Meloni". Cosa sa il leader di Italia Viva
Le prospettive per il Terzo Polo, la condizione della sinistra e qualche valutazione sul governo. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi traccia il quadro dello scenario politico in una lunga intervista a La Repubblica. In una giornata, peraltro, particolare: è appena iniziato il suo impegno come direttore editoriale del “Riformista”.
Sulla tormentata gestazione del Terzo Polo, e il recente strappo con Calenda, osserva: “la rottura è inspiegabile persino per gli addetti ai lavori. Un’alternativa riformista al sovranismo della Meloni e all’estremismo della Schlein deve esserci. Lo chiede la società italiana, non io”. Dunque “ci siamo impegnati a fare una lista unica alle Europee del 2024, aperta a Più Europa e alle forze civiche. Noi ci siamo. Vedremo se l’assemblea nazionale di Azione cambierà linea e perché”.
Quanto alle polemiche con Calenda, e alle accuse di quest’ultimo in una serie di tweet, afferma: “non me lo aspettavo da chi si definisce garantista e liberale”.
Capitolo Pd. Ci sarà mai un’alleanza con il Terzo Polo? “Il problema-dice Renzi-non è quello delle alleanze, tema che non esiste perché nel 2024 si vota con il proporzionale e nel 2027 magari ci sarà la riforma semipresidenziale. Il tema è se i riformisti resteranno nel PD”. Quanto alla tenuta del governo, osserva: “se va tutto come deve andare, Meloni arriva al 2027 ma cambia la composizione del governo dopo le Europee. Se poi combinano qualche pasticcio, allora rischia anche la premier”. Nel caso di una crisi, gli viene chiesto, il soccorso potrà arrivare da lui? “Non ci crede nessuno, nemmeno Meloni. Se la premier avrà dei problemi, il soccorso arriverà dal grillini. Ma conoscendola - aggiunge - farà di tutto per evitare di battere cassa a Conte”