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“Irresponsabilità e sottovalutazione sul Def”. Fratelli d'Italia stringerà i controlli

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Dopo il passo falso di ieri alla Camera sul Def, la maggioranza fa mea culpa e prova a correre i ripari per blindare i numeri in Aula ed evitare che quanto accaduto a Montecitorio - dove è stata bocciata la relazione sullo scostamento di bilancio, complici le numerose assenze nel centrodestra - si verifichi di nuovo. Il clima che si respira oggi in Transatlantico, nel giorno in cui la Camera ha dato il via libera alla nuova relazione licenziata dal Consiglio dei ministri, è a metà tra lo scampato pericolo e l’arrabbiatura ancora fresca. «Chiediamo scusa agli italiani», è il refrain che ricorre nelle dichiarazioni di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Come il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, che sprona i colleghi della maggioranza a essere «all’altezza» del lavoro «straordinario» della premier Giorgia Meloni: «Al posto suo sarei seccato», dice il parlamentare di FdI conversando con i cronisti alla Camera. 

 

 

A Via della Scrofa si tirano le somme dopo i fatti di ieri con l’obiettivo di scongiurare un nuovo scivolone. «Abbiamo avvisato tutti per tempo, con telefonate, mail, messaggi... Probabilmente ci siamo concentrati di più sul Senato, dove c’era uno scarto di soli 4 voti. Questo forse è stato l’errore», ammette un big di FdI. «Quando c’è la sensazione di avere una larga maggioranza purtroppo la gente si allontana, va via dall’Aula. Ma il dovere del parlamentare è restare nei banchi per votare». Il motivo della ‘figuraccia’, viene sottolineato in ambienti governativi, non è politico ma dettato da «irresponsabilità» e «sottovalutazione». «Cercheremo di lavorare di più con i capigruppo di Camera e Senato e di responsabilizzare i parlamentari, magari con un controllo più puntuale sulle presenze», la soluzione a cui si sta ragionando in queste ore. L’idea è quella di una sorta di ‘cabina regia’ per un maggiore controllo su presenti e assenti e per un raccordo con gli alleati, in modo da contarsi in tempo reale ed evitare pasticci. 

 

 

All’indomani dell’incidente sul Def l’atmosfera alla Camera resta comunque incandescente. Lo dimostra la bagarre scoppiata in Aula dopo le parole del capogruppo di Fdi Tommaso Foti, che intervenendo in dichiarazione di voto sulla nuova relazione al Documento prima ha chiesto scusa agli italiani e a Meloni per i fatti di ieri, poi ha puntato il dito contro le opposizioni: «Guardino alle loro, di assenze». Dichiarazioni che hanno scatenato le proteste dei gruppi di minoranza - il Pd ha abbandonato l’Aula - costringendo il presidente della Camera Lorenzo Fontana a sospendere la seduta. Alla fine da Montecitorio è arrivato il via libera allo scostamento di bilancio con 221 voti favorevoli e 116 contrari. Successivamente è arrivato anche l’ok di Palazzo Madama con 112 voti favorevoli e 57 contrari.

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