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Salvini sotterra Di Maio: "Mandare a mediare lui...". L'Ue ci ripensi

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La nomina Luigi Di Maio come inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico continua a provocare reazioni durissime nel centrodestra. Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini fa notare che "con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto, in Italia e in Europa, mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso. Conto che ci ripensino, perché in Italia e in Europa ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri. Non è una questione personale" sottolinea a margine del sopralluogo al cantiere del lotto 2 operativo per il potenziamento del tratto dell’A1 Firenze Sud-Incisa.

 

Quella della nomina, prosegue il ministro delle Infrastrutture, "non è l’unica iniziativa curiosa da parte di alcune istituzioni europee che sono più ideologiche, che pragmatiche. Penso alle direttive su auto e case green, alle carni sintetiche, ai formaggi finti o ai vini farlocchi". 

 

Sulla vicenda è tornato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che parla di "una scelta dell’alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell e che - afferma in un’intervista a La Stampa - non spetta a noi commentare". ""Quello che è certo è che non è il candidato del governo italiano - aggiunge il ministro degli Esteri - ma non voglio giudicare, è chiaro che noi avremmo scelto un’altra persona, lui si era candidato individualmente. L’inviato Ue risponde all’Alto rappresentante, e quindi a Borrell". 

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