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Ignazio La Russa: "Realtà stravolta", azioni legali per la bufera antifascismo

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Uno "stravolgimento della realtà" che spinge il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a valutare azioni legali. Dopo 24 ore di polemiche sollevate dalla sinistra, la seconda carica dello Stato interviene sulla vicenda: "Resto allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle mie parole" scambiate alla buvette del Senato "con due giornalisti di Ansa e Agi a cui si è accostato un giornalista di Repubblica. Le mie parole sono subito state riportate fedelmente dalle due agenzie", spiega l'esponente di Fratelli d'Italia che riporta integralmente le due agenzie che hanno fatto scoppiare il caso. 

 

La sue parole, spiega La Russa, si riferivano "al voto non unitario appena concluso in Aula sulla mozione del centrodestra". Cosa diceva? "Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo. Perché? Io credo semplicemente che ciò accadde sotto la spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all’Urss". Affermazioni che davano" ragione al senatore Lucio Malan. "Aggiungevo, inoltre, di riconoscermi nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Non sono quindi io a dover rettificare alcunché ma chi non sa leggere le agenzie o vuole a tutti i costi polemizzare e offendere", dichiara oggi La Russa. Il presidente del Senato fa sapere inoltre che sta raccogliendo "le dichiarazioni e i commenti vistosamente falsi e offensivi, diversi dal legittimo dissenso, per valutare ogni opportuna azione a tutela della mia onorabilità". 

 

Parole che non fanno breccia dalle parti dell'Anpi, che torna all'attacco: "Ogni sua dichiarazione è sempre ostinatamente divisiva. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dovrebbe valutare da solo la propria adeguatezza al ruolo che ricopre", afferma il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, a margine di un evento a Pisa per il 25 aprile. 

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