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Schlein batte tutte le piazze: porta il Pd pure al corteo per la casa

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Luigi Frasca
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Elly Schlein ha una strategia sola: andare in piazza contro il governo. Anche ieri, nella riunione della segreteria del Pd che si è svolta nel circolo di Riano, alle porte di Roma, per ricordare il posto dove venne ritrovato il cadavere di Giacomo Matteotti, ha lanciato il suo invito alla mobilitazione generale di tutto il centrosinistra per la battaglia sulla casa. «Vogliamo fare una grande campagna nazionale del Pd sul diritto alla casa, messo a rischio anche dal fatto che il Governo ha tolto 330 milioni di supporto per l’affitto - annuncia la segretaria - È una scelta che non si spiega, viene da pensare che non capiscano le difficolta delle famiglie». «C’è un’assenza del governo sconcertante le fa eco Pierfrancesco Majorino, che ha la delega sul tema - C’è bisogno di un piano nazionale e il governo non può far finta di niente, non fa nulla pur avendo in mano i fondi del Pnrr».

Prima di iniziare la riunione Elly Schlein ha deposto un mazzo di rose rosse e si è chinato in raccoglimento, accanto al sindaco Luca Abbruzzetti. Insieme a lei ci sono alcuni componenti della segreteria, giunti sul posto a bordo di un pulmino. A Riano il sindaco, «di sinistra», ha in giunta alcuni assessori di FdI, ma «non è un accordo di partito, o un laboratorio politico: è roba di paese. E poi sono post democristiani più che fascisti», assicura.

La riunione della segreteria, che si svolge nella sala danze e burraco del circolo Arci sportivo ricreativo «La Rostra», inizia dopo una «photofamily», tante strette di mano e qualche selfie. Una signora si rivolge a Schlein: «Erano anni che non ero così contenta di mettere una croce. Tieni duro». Poi i presenti si mettono seduti al grande tavolo a ferro di cavallo e iniziano a intervenire, ognuno sui temi di propria competenza. Ci sono anche i rappresentanti dei giovani democratici Caterina Cerroni, che sfoggia una felpa della ong Mediterranea e, in videocollegamento, Raffaele Marras. Collegata da remoto è anche la responsabile Transizione ecologica Annalisa Corrado, da subito protagonista delle cronache politiche data la sua contrarietà all’inceneritore di Roma.
Quello sullo smaltimento dei rifiuti della Capitale non è l’unico tema su cui si registrano distinguo tra i dem. C’è il tema armi sempre scottante. Peppe Provenzano, responsabile esteri, ribadisce la linea.

«Confermiamo tutto il nostro sostegno all’Ucraina, ma chiediamo all’Europa una iniziativa per una pace giusta», spiega. E poi - refrain che ormai ricorre in tutti i discorsi del partito Democratico - invita a tenere alto il pressing su Giorgia Meloni e i ministri. «Libertà, uguaglianza e democrazia sono sotto attacco in tutto il mondo. Dobbiamo rilanciare il nostro protagonismo nel Mediterraneo. Questo significa anche sfidare il governo». Poi, per attaccare il governo scomodano anche l’antifascismo di Enrico Mattei: «Loro hanno lanciato il piano Mattei, ma il piano non c’è e Mattei era antifascista, sappiamo solo questo», dice chiaro.

Alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile, i dem intendono andare avanti nella battaglia per la memoria. Per questo Schlein rispedisce al mittente le parole pronunciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa: «Ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione, noi gli diciamo che l’antifascismo è la nostra Costituzione», taglia corto. Anche sulla legge elettorale, poi, il Pd si prepara alla battaglia. «La maggioranza deve decidere se sulle riforme cerca il dialogo o lo scontro». Se l’intento, spiega Dario Parrini, è quello di eliminare il ballottaggio come propone Calderoli significa stravolgere quella legge, il contrario di quel che serve per dialogare». 

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