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Elezioni comunali, Calderoli vuole abolire il ballottaggio e fa impazzire la sinistra

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Il Pd insorge contro quello che è già stato definito il nuovo Porcellum. In ‘onore’ dell’ideatore di quel sistema elettorale, ovvero Roberto Calderoli. Il ministro leghista oggi rilancia l’intenzione di eliminare il ballottaggio dalle elezioni comunali: un unico turno, con premio di maggioranza per chi supera il 40%. Ed è solo l’ultimo degli esponenti della maggioranza che si esprime in questo senso. Una proposta su cui i dem alzano le barricate. «È un pugno in faccia» all’avvio di un qualunque confronto sulle riforme, dice all’Adnkronos Alessandro Alfieri, responsabile Riforme e Pnrr della segreteria Schlein. «Se parti con una cosa così divisiva, la volontà di dialogo allora è tutta una finta... Così al tavolo nemmeno ci sediamo. E aggiungo che anche le altre opposizioni sono contrarie» a cambiare la legge dei sindaci. 

 

 

Lo conferma Filippo Zaratti, capogruppo Avs in Affari Costituzionali alla Camera: «Alla destra evidentemente piacciono solo le leggi elettorali che li mettono nelle migliori condizioni per vincere». Nelle scorse settimane Pd, Verdi-Sinistra, M5S e Terzo Polo si erano schierati insieme al Senato per stoppare un emendamento presentato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per eliminare i ballottaggi nei comuni sopra i 15mila abitanti se un candidato sindaco raggiunge almeno il 40% dei voti. «Faremo le barricate», era stato il commento di Barbara Floridia. Anche Schlein ha parlato della questione ieri in Direzione: «Ho sentito dichiarazioni scomposte da parte della maggioranza. Noi ci opporremmo compattamente all’idea di abbassare la soglia per il secondo turno delle amministrative». 

 

 

I dem respingono l’idea di modificare la legge dei comuni per due motivi. Il primo è che si tratta della «legge che ha funzionato meglio in questi anni, garantendo l’alternanza». Il secondo è che «si vuole stravolgere una legge che funziona sperando di ricavarne un vantaggio elettorale». Protesta anche dei sindaci dem. Dice Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci Pd e primo cittadino di Pesaro: «Calderoli vuole fare una nuova porcata. Dopo il Porcellum vuole cambiare la legge elettorale dei sindaci, introducendo la vittoria al 40%, guarda caso dopo la sconfitta di Udine. La legge sui sindaci è l’unica che funziona bene e va difesa perché democratica e funzionale». Ed ancora il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: «Va detto no al tentativo di stravolgere la legge elettorale delle città. Con l’eliminazione del ballottaggio e la vittoria a chi supera il 40%, dati i livelli di affluenza, il governo delle città sarà deciso dal 25% degli aventi diritto: meno democrazia e amministrazioni più deboli». Quindi quello di Firenze, Dario Nardella: «Vogliono fare il ’Porcellum’ comunale, togliendo il ballottaggio e portando la soglia al 40%, questo diminuisce molto il confronto democratico e anche l’affluenza». Polemiche senza fine.

 

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