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Natalità, diecimila euro l'anno a figlio. Il governo pensa alla detrazione

Luigi Frasca
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Il governo lavora ad un provvedimento sulla natalità. Per fronteggiare l’emergenza demografica e rimuovere gli ostacoli che impediscono la scelta di mettere al mondo figli. Lo ha sottolineato la stessa Giorgia Meloni martedì, spiegando che il suo governo punta sulle donne, sulla loro capacità lavorativa e sulle misure per rendere possibile una vita lavorativa sempre più compatibile con la maternità. «Niente tasse per chi fa figli», titolava ieri il «Foglio», l’idea sarebbe quella di presentare entro l’anno un bonus famiglie modello "110%" pensato per i genitori con figli». «Per troppi anni non ci sono stati investimenti sulla natalità», ha ricordato il premier Meloni. Il tema sarebbe già stato affrontato in alcune riunioni di governo. La cifra da stanziare? «L’ipotesi è di arrivare ad un miliardo ed immaginare magari un credito d’imposta per i capienti e un bonus per gli incapienti», sottolinea una fonte dell’esecutivo. Ma la stessa fonte rimarca come sia necessario comunque tenere sotto controllo i conti dello Stato.

 

 

Sta di fatto che l’idea, che secondo il quotidiano il ministro Giorgetti farà «a nome dell’esecutivo», di prevedere alcune forme di detassazione per le famiglie con almeno due figli, riscuote consensi nella Lega ma anche in singoli parlamentari. «Se è così vinceremmo per dieci anni», osserva per esempio un senatore di Fdi. «Sarebbe un provvedimento rivoluzionario», rimarca un deputato di FI. La proposta è comunque sul tavolo del governo e della maggioranza. Intanto la Lega la rilancia: «La proposta del Ministro dell’economia Giorgetti - dice Bitonci sottosegretario al Ministero del Imprese e del Made in Italy, responsabile del dipartimento attività produttive della Lega - è assolutamente condivisibile. Per incentivare la natalità e contrastare un fenomeno molto preoccupante, diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico. Questo non significa abbandonare l’innovativa misura dell’assegno unico universale ma oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10mila euro all’anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro per figlio fino ai 21 anni) fino al termine del corso di studi anche universitari, e per tutti i nuclei familiari senza limitazioni di reddito. Si otterrebbe così una doppia incentivazione e contrasto alla denatalità: con l’assegno unico universale una misura diretta mensile di sostegno, mentre con la detrazione un taglio consistente della tassazione a favore delle nostre famiglie».

 

 

«Ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico è un segnale di buon senso per contrastare il fenomeno della denatalità. Una proposta che la Lega, da sempre sensibile alla questione demografica, sostiene convintamente per garantire la tenuta sociale ed economica del Paese. Per noi, la questione demografica è prioritaria. Bene, dunque, il taglio consistente alle imposte sul reddito per sostenere i nuclei familiari e invertire la rotta dell’inverno demografico», affermano in una nota i deputati Alberto Bagnai, Laura Cavandoli, Giulio Centemero e Alberto Gusmeroli, componenti della Commissione Finanze alla Camera. «Ridurre le tasse a chi fa più figli, ci sembra la scelta migliore per tutelare la natalità e le famiglie. La proposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, va in questa direzione, perché - dice Massimo Garavaglia, senatore della Lega e presidente della commissione Finanze - reintrodurrebbe una detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio a carico, per tutti e senza limiti di reddito, fino alla conclusione del percorso di studi. Una misura che si sommerebbe all’assegno unico, favorendo però i nuclei più numerosi».

 

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