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Comunali Udine, ma quale effetto Schlein. De Toni silenzia le fanfare Pd

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Le dichiarazioni dopo la conquista delle amministrative di Udine erano tutte sulla stesso copione: il Pd riparta da qui. Ma a rovinare la festa dem è lo stesso neo.sindaco Alberto Felice De Toni che gela gli entusiasmi del Nazareno e dintorni: "Dietro la vittoria nessun effetto-Schlein".  "Ho visto che il Pd aveva circa il 20 per cento" prima della elezione a segretaria di Elly Schlein, e "l'ha praticamente riconfermato. Però, se devo essere onesto, qui l'effetto è stato il mettere insieme i progetti civici che hanno fatto una proposta originale e su cui tutti i partiti hanno voluto convergere".

 

A sostenere De Toni una coalizione extra-large che va dalla sinsitra al Movimento 5 Stelle al Tero Polo. Per questo la sua vittoria è frutto del "saper creare alleanze: l’unione fa la forza. Io non ho fatto un progetto a tavolino mettendo insieme sette liste, ho iniziato un percorso di convergenza programmatica Abbiamo messo insieme dal Terzo polo a Rifondazione Comunista, ora chiediamo le royalties sul modello", rivendica il neosindaco. 

 

Parlando con la Stampa, il neo-sindaco non esita a respingere l'Effetto-Schlein come motore della sua vittoria: "No, il Pd non ha aumentato i voti. Lei è una ragazza brillante, capace, dinamica, ma a Udine c’è stato l’effetto di una coalizione extra large. La leadership non è una nomination dall’alto, ma una elezione dal basso. Io sono stato tra la gente e con la gente. Sulla mia persona hanno fatto convergenza. Abbiamo fatto un piccolo miracolo".

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