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Mattarella in Polonia bacchetta l'Ue sui migranti: "Superare regole preistoriche"

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Basta con le regole preistoriche. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affronta il tema dell'immigrazione nella sua visita in Polonia. Il problema va affrontato «dall’Unione europea come problema dell’Unione, nessuno Stato da solo può affrontare un problema così epocale, ma l’Unione può farlo con un’azione coordinata e bene organizzata», ha ribadito il capo dello Stato al termine dell’incontro a Varsavia con l’omologo polacco, Andrezej Duda.

 

Si tratta di una questione che la «Polonia conosce bene - ha sottolineato Mattarella - non soltanto per la grande ospitalità che ha generosamente offerto a milioni di profughi ucraini - è questo è oggetto di ammirazione da parte dell’Italia - ma anche per quello che è avvenuto ai confini con la Bielorussia di introduzioni clandestine». In Italia, ha ricordato ancora il Presidente della Repubblica, si registra «la grande affluenza, in crescita, dai Paesi africani e non soltanto da quelli africani ma anche da quelli asiatici». 

 

Mattarella ha quindi messo in evidenza la necessità di «una nuova politica di migrazione e di asilo dentro l’Unione, superando vecchie regole che sono ormai della preistoria. Tutto questo richiama anche al rapporto che vi è con il Continente africano», dove «si stanno esercitando pressioni e iniziative destabilizzanti: quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante», come «richiama a grande allarme la Nato e l’Unione europea l’azione della Wagner in tanti Paesi africani. Questo richiede un’azione dell’Unione europea attiva, protagonista, da soggetto che si impegni fortemente su questi fronti». 

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