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Renzi scarica su Calenda: nessun motivo politico per rompere. Cosa succede adesso

Christian Campigli
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Una querelle infinita, ben lontana dalla sua conclusione. Uno scontro che lascerà, certamente, lunghi ed evidenti strascichi nell'immediato futuro. Uno scenario, quello di domani, che si apre a prospettive e suggestioni tra le più fantasiose. Matteo Renzi, in una lunga intervista a Radio Leopolda, punta il dito contro Carlo Calenda. “Sul Terzo Polo non c'è nessun elemento per rompere, Carlo ci ha fatto sapere via stampa che il partito unico era morto, inutile rinfacciarsi le responsabilità, mi spiace solo che non ci sia stato un motivo politico”.

 

Il nativo di Rignano affronta poi il tema dei temi, ovvero i motivi che hanno portato alla rovinosa conclusione di un progetto seguito, con interesse, da milioni di Italiani. “Se ci fosse stato motivo politico per rompere ce ne saremmo fatti una ragione, sul Conte due c'era ad esempio una divisione politica, oggi non voglio alimentare la polemica ho fatto solo un tweet con l'appello a non rompere. Mi amareggia l'attacco personale nei miei confronti, ma andiamo avanti”. L'ex sindaco di Firenze tocca poi due temi caldi: Leopolda e denaro. “Se io decido che non faccio più la Leopolda mi rincorrono gli amici che vogliono quello spazio di libertà, sui soldi avevamo detto di fare 50 e 50. Abbiamo dato la disponibilità a sciogliere Italia Viva al 30 ottobre, di più non potevamo fare”.

 

Calenda, da par suo, questa mattina su Repubblica ha detto a chiare lettere che è “meglio chiuderla qua, almeno non ci ruberemo  i Rolex” (il riferimento alla vicenda Totti Blasi è piuttosto evidente) e che “avevamo fissato una clausola anti lobby, che non sarebbe valsa solo per lui (Renzi), ma per tutti”. A cosa si riferiva il fondatore di Azione? Al lavoro di conferenziere negli Stati Uniti e nei Paesi Arabi dell'ex segretario del Pd o ha voluto tirare una stoccata, salvo poi tirar indietro la mano? E che succederà ora? Probabilmente nemmeno Cassandra potrebbe avere una risposta sicura ad un simile quesito. Tra i possibili scenari, vi è quello di un riavvicinamento di Calenda al Pd. Riuscirà Elly Schlein a far digerire all'ex Ministro per lo Sviluppo Economico l'idea di costruire una coalizione con i Cinque Stelle? E Matteo Renzi? L'ex premier sogna di scalare una montagna alta ma non più irraggiungibile, che potrebbe rilanciarlo nella politica che conta, quella di governo. Forza Italia, oggi, è l'obiettivo principale del leader di Italia Viva. E, non in pochi nei corridoi di Montecitorio, considerano l'operazione sul quotidiano Il Riformista, una prima mossa per realizzare lo scacco matto definitivo. 

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