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Che partito è il Pd? Ecco la segreteria Schlein: canne, battaglie arcobaleno e amore per l'Urss

Edoardo Romagnoli
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Doveva essere una segreteria unitaria, ma alla fine Elly Schlein ha concesso a Bonaccini pochi posti destinati alla «minoranza» prendendosi tutto il resto. Non è un caso se già due giorni fa dalla corrente di Base Riformista, guidata dall’ex ministro Lorenzo Guerini, alcuni hanno espresso malumori. L’accusa a Bonaccini è che: «Ha giocato una partita per sè» non riuscendo a capitalizzare il peso che aveva nel partito. Critico anche Cuperlo: «Elly aveva parlato di unità e pluralismo, ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli».

Sono 20 componenti: 10 uomini e 10 donne. Chi sono i nomi? Alessandro Alfieri si occuperà di riforme e Pnrr, Davide Baruffi di enti locali, Marta Bonafoni sarà la coordinatrice della segreteria, terzo settore e associazionismo mentre Stefania Bonaldi avrà la delega alla pubblica amministrazione e alle professioni e innovazioni. Di conversione ecologica, clima e green economy e agenda 2030 si occuperà Annalisa Corrado, Alfredo D’Attorre avrà la delega all’università, Marco Furfaro sarà il responsabile delle iniziative politiche dei dem, ma tratterà anche di welfare e contrasto alle diseguaglianze. Maria Cecilia Guerra sarà le responsabile delle politiche del lavoro, Camilla Laureti di politiche agricole e alimentari, di partecipazione e formazione politica si occuperà Marwa Mahmoud mentre Pierfrancesco Majorino avrà la delega delle politiche migratorie e diritto alla casa. Irene Manzi alla scuola, istruzione, infanzia e povertà educativa, invece Antonio Misiani all’economia, finanze, imprese e infrastrutture, Giuseppe Provenzano agli esteri, europa e cooperazione internazionale. Vincenzo Rando avrà la delega al contrasto alle mafie, legalità e trasparenza, Sandro Ruotolo si occuperà di informazione, cultura e memoria, Marina Sereni di diritto alla salute e sanità, mentre Debora Serracchiani sarà la titolare della giustizia.

A chiudere Igor Taruffi all’organizzazione del partito e Alessandro Zan di diritti. Scorrendo i nomi si può già avere un’idea sul Pd che sarà: un partito che si riassesta a sinistra e che avrà nella legalizzazione, nei diritti Lgbtq+ e nello ius soli le sue parole d’ordine. Su Alessandro Zan Schlein è stata chiara: «Ai diritti per frenare Meloni».

L’ideatore del disegno di legge che portava il suo cognome e che prevede l'inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro gli omosessuali si occuperà di diritti civili. Marwa Mahmoud, consigliera comunale di Reggio Emilia, è un’attivista per lo ius soli e in passato fu al centro di una polemica per aver votato contro una proposta della Lega di rimuovere una via dedicata al dittatore jugoslavo Tito.

Da evidenziare anche il nome di Marco Sarracino, deputato campano, anche lui al centro di una polemica per un post su Instagram del 7 novembre 2019 in cui inneggiava alla Rivoluzione d’ottobre con tanto di foto di Lenin e dell’Armata rossa. Poi il fedelissimo Marco Furfaro che, insieme a Schlein, è un grande sostenitore dell’autocoltivazione della cannabis. Se vale qualcosa il motto che recita: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei», possiamo già immaginare quali saranno le priorità del nuovo Pd. 

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