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Ponte sullo Stretto, Salvini: centomila nuovi posti di lavoro. Il via nel 2024

Gianni Di Capua
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Centomila nuovi posti di lavoro per il Ponte sullo Stretto. Questa la stima del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ieri ha fatto il punto del progetto durante un incontro nella sede della Stampa Estera a Roma. «Ci hanno votato per fare le cose, non per cancellarle - ha spiegato Salvini - Questa si propone di essere la più grande opera pubblica del continente europeo di questo secolo, e io aggiungo green». «In cinque mesi, in tempi record, abbiamo riavviato un sogno di milioni di italiani da secoli. Ci proproniamo di cantierarlo nell’estate del 2024» ha aggiunto Salvini ricordando che l’opera «costerà meno di un anno di reddito di cittadinanza e, a differenza del reddito, sarà una cosa che rimane».

 


Inoltre il Ponte è «previsto dai corridoi europei strategici, è compatibile e richiesto dai piani della Commissione europea» e «ci dà la possibilità di portare l’Italia all’attenzione mondiale dal punto di vista ingegneristico». Per il vicepremier «economicamente sarà uno degli investimenti che l’Italia ha visto con l’Autostrada del Sole, in termini di innovazione».
Sul rischio infiltrazioni della criminalità organizzata, il leader della Lega ha detto di non temere e di essere «sicuro che avremo gli anticorpi». «Non esistono neanche preoccupazioni legate a terremoti, maree e venti», ha detto ancora.
Rammarico ha espresso il ministro perché «il Pnrr non prevede investimenti in strade, ponti, aeroporti. Secondo me, è stata una scelta miope. Nel senso che non finanziare l’ammodernamento di certa mobilità non è stata una scelta avveduta. Quindi, non possono essere usati i fondi del Pnrr» per il Ponte sullo Stretto.

Sull’opera che collegherà la Calabria con la Sicilia è intervenuta, in maniera critica, la presidente di Azione, Mara Carfagna: «Non siamo contrari al Ponte sullo Stretto. Oggi però leggo di un grande colosso cinese interessato alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Salvini smentisca che il progetto del Ponte possa essere affidato a un colosso cinese. Non devo spiegare il perché».

E Salvini ha risposto: «Sono arrivate manifestazioni di interesse dall’estero, anche dalla Cina. Il nostro obiettivo è che una grande infrastruttura italiana sia portata avanti da italiani. Quelli cui fu assegnata la gara europea sono quelli che molto probabilmente realizzeranno questo progetto. Mi piacerebbe che le aziende italiane fossero protagoniste» di quest’opera, ha aggiunto. 

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