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Lo Stadio Franchi blocca il Pnrr. Renzi a Meloni: “Spostate quei soldi, pronti ad aiutarvi”

Christian Campigli
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Un piano economico per il rilancio del Paese. Un'opera che rischia di bloccare tutte le altre. L'appello di un politico, al buon senso e alla riflessione. Lo stadio di Firenze e la ristrutturazione da portare avanti con i soldi del Pnrr sono, da almeno tre giorni, al centro del dibattito politico. L'Unione Europea ha, di fatto, bocciato l'idea di usare denari pubblici per il rettangolo di gioco del capoluogo toscano “Se noi oggi capiamo, e lo possiamo capire anche da questa relazione, che alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa”. Parole nette e chiare quelle espresse ieri dal ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il pnrr, Raffaele Fitto, durante la Cabina di Regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che si è svolta a Palazzo Chigi. Un riferimento piuttosto evidente, seppur non diretto, all'Artemio Franchi.

 

 

Da Palazzo Vecchio sostengono che non esistano reali problemi, ma solo una sorta di disguido tecnico burocratico con Bruxelles, per altro facilmente aggirabile. Sul tema è intervenuto anche Matteo Renzi, per cinque anni sindaco della città di Dante e Machiavelli e tifosissimo viola. “I soldi del Pnrr devono andare su case popolari, scuole e parco delle Cascine. Non sullo stadio. Stiamo rischiando di buttare via ottanta milioni di euro. Dico a tutti: fermiamoci. Faccio un appello istituzionale e bipartisan a Giorgia Meloni e Dario Nardella: togliete lo stadio dal progetto del Pnrr. Ha ragione l'Europa a non voler spendere così i soldi del contribuente. Avete un mese per spostare i soldi dello stadio su scuole e case popolari. Fatelo, fatelo insieme. Noi vi diremo bravi e vi daremo una mano. Quanto al Franchi – ha concluso il leader di Italia Viva - basta con lo strapotere delle sovrintendenze. Il privato, cioè la Fiorentina, faccia il suo progetto buttando giù le curve e dando uno stadio degno di questo nome alla città, ma uno stadio pagato dalla Fiorentina, non dai cittadini”.

 

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