Pnrr, l'Unione europea dà ragione a Matteo Renzi: niente soldi per lo stadio di Firenze
Un'idea per trasformare uno stadio vecchio, obsoleto in una struttura al passo coi tempi. Un finanziamento che non convince, per nulla, l'Unione Europea. Un politico che aveva più volte posto all'attenzione alcune anomalie. Il restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze finisce sotto la lente di ingrandimento dell'Ue che sta ancora valutando il raggiungimento dei 55 obiettivi previsti alla fine del 2022 per assegnare all’Italia la terza tranche dei fondi del Pnrr. Uno stop inatteso che sta creando una serie crescente di tensioni nel capoluogo toscano.
Il governo italiano, in una nota, ha già messo, nero su bianco, le prossime mosse. “La commissione ha convenuto di estendere questa fase tenendo conto del numero e della complessità dei 55 Milestones e Target previsti. Le reti di teleriscaldamento, per le quali la commissione ha messo in dubbio l’ammissibilità di alcuni interventi, selezionati attraverso la procedura di gara del 30 giugno 2022. I piani urbani integrati, approvati il 22 aprile 2022, per i quali la commissione ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi al Bosco dello Sport di Venezia e allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Il governo fornirà ulteriori elementi a sostegno dell’ammissibilità di tutti questi interventi, in particolare quelli previsti nei piani urbani integrati di Venezia e Firenze. Il governo continuerà a lavorare in modo costruttivo con la commissione europea per garantire il positivo completamento delle attività di valutazione". Palazzo Vecchio mostra ottimismo: “Siamo fiduciosi e certi della validità dell’intervento”.
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In un recente passato, Matteo Renzi aveva più volte bacchettato l'idea di usare denari pubblici per l'ammodernamento dello stadio della Fiorentina (per altro, la sua squadra del cuore). “Io sono contrario a fare uno stadio coi soldi del Pnrr, per me è una vergogna. Io amo il calcio, ma la Fiorentina deve fare lo stadio con i soldi del club. Soldi del merchandising, soldi dei diritti televisivi, è così che diventa grande il calcio, non con l’emendamento quando c’è un problema. Il calcio deve andare avanti con questi nostri amici imprenditori che prendono e tirano fuori i soldi, questa cosa dell’Inghilterra la trovo sconvolgente. Ognuno deve fare il mercato che vuole, purché abbia soldi veri”. Una polemica feroce, che rischia di essere solo alla prima puntata di un'interminabile saga.