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Pnrr, Fitto respinge le polemiche e scarica tutto su Draghi: “Problemi precedenti”

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Non ci può essere nessuna polemica nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni sulla terza tranche di fondi del Pnrr. A sottolinearlo è il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto alla presentazione della Relazione semestrale della Corte dei conti sul Pnrr, dove replica alle critiche: “Sarebbe singolare che gli obiettivi al 31 dicembre 2022 fossero in carico a chi si è insediato a ottobre. È evidente che le visioni che sono emerse adesso riguardano scelte precedenti su cui non abbiamo da polemizzare ma da risolvere i problemi. Per questo abbiamo concordato con la Commissione un mese di proroga per verifiche specifiche e per trovare una soluzione a questi problemi sapendo che abbiamo davanti una sfida molto importante”.

 

 

“Se noi oggi capiamo, e lo possiamo capire anche da questa Relazione, che alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo - sottolinea Fitto - dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa. L’orizzonte temporale di questo governo porta a fare una valutazione su come recuperare le risorse di quei progetti che non hanno una capacità realizzativa entro il 2026”. Fitto, dopo la stilettata al governo Draghi, sottolinea che “l’opportunità del Pnrr non è per sempre, quindi bisogna valutare in modo oggettivo la necessità di modificare alcuni obiettivi. Inoltre bisogna aprire una valutazione attenta per capire come recuperare le risorse di quei progetti che sono all’interno del Pnrr, ma che hanno una capacità di spesa che consentono un riallineamento con la Coesione”.

 

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