Quanto dura il bonus sociale bollette 2023: dal governo altri 5 miliardi
Quasi cinque miliardi sul piatto - 4,9 per la precisione - per i nuovi aiuti contro il caro bollette che il governo porterà in Consiglio dei ministri martedì prossimo, poco prima della scadenza degli interventi del precedente provvedimento fissata al 31 marzo. Con una novità: verranno introdotte misure dalla durata temporale «differenziata» che terranno conto delle «risorse attualmente disponibili», spiega il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Le famiglie a basso reddito in condizioni di disagio economico o fisico con Isee fino a 15mila euro, pari a circa 4,5 milioni di nuclei - saranno tutelate con la proroga anche per il prossimo trimestre, quindi fino al 30 giugno, del bonus sociale elettrico e gas. Per gli altri, invece, si ragiona su un intervento diverso che partirà però con il ritorno del freddo, cioè dal primo ottobre, quando scatta l’anno termico: in sostanza, si ragiona su un «contributo a compensazione delle spese di riscaldamento» che «sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica», chiarisce il ministro.
Il bonus su cui lavorano gli uffici di Via XX Settembre dovrebbe in sostanza scattare al superamento di una soglia di spesa in bolletta, ancora da definire, per tutti senza limite di reddito. Un meccanismo simile sarà in vigore perle imprese: per le quali lo sconto sulle bollette di elettricità e gas scatterà al superamento di una certa soglia di prezzo di vendita sul mercato. Tra le misure previste ci sono anche l’estensione del bonus sociale a giugno 2023, l’Iva al 5% e la cancellazione degli oneri di sistema sul gas, mentre ripartono gli oneri di sistema per le bollette elettriche che però potranno contare su altri benefici. Confermata, anche per il secondo trimestre 2023, «la riduzione al 5% dell’aliquota Iva su gas metano dal 10% o al 22% in base alla tipologia di cliente, usato per la combustione per usi civili e industriali» e verranno previste «adeguate misure per le somministrazioni di energia termica in esecuzione di contratti servizio energia, nonché per le forniture di servizi di teleriscaldamento».
Dovrebbero ripartire, invece, gli oneri di sistema per le bollette elettriche. «Il governo sta completando la definizione di misure strutturali di sostegno alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale - spiega ancora il ministro Giorgetti - Nelle more di tale riforma, per il prossimo trimestre, è al vaglio un’ipotesi di rimodulazione delle misure già riconosciute per il primo trimestre, sotto forma di crediti di imposta, che tenga conto dei livelli di prezzo dell’energia e del gas».
«Per famiglie, cittadini e imprese sono in arrivo importanti risorse - ha commentato il senatore dell’Udc Antonio De Poli, che ieri a Palazzo Madama, durante il question time, ha presentato un’interrogazione a risposta orale al ministro Giorgetti, chiedendo tutele per famiglie e imprese contro i rincari energetici - Per questo governo e per questa maggioranza, gli interventi per mitigare gli effetti del caro bollette restano una priorità. Lo abbiamo evidenziato in Manovra, in cui abbiamo stanziato oltre 21 miliardi proprio su questo tema».
Secondo uno studio della Cgia di Mestre, ha aggiunto De Poli, 2/3 degli aumenti delle bollette di luce e gas gravano sulle imprese, mentre il restante terzo pesa sulle tasche delle famiglie. Le criticità legate ai rincari, seppure in un contesto di minore gravità, continuano a perdurare, colpendo soprattutto le famiglie con redditi più bassi e le aziende. «Siamo consapevoli che non è possibile abbassare la guardia. Per questo motivo abbiamo chiesto e ottenuto dal governo misure di sostegno mirate a tutela proprio delle famiglie meno abbienti e delle imprese maggiormente esposte alle difficoltà connesse all’inflazione e ai rincari delle bollette di luce e gas», ha concluso De Poli.