“Fosse Ardeatine? Sinistra alla canna del gas”. Rampelli denuncia la guerra a Meloni
A difesa di Giorgia Meloni. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente di Fratelli d’Italia, si schiera con la numero uno del governo in un post su Facebook dopo i numerosi attacchi arrivate dalle opposizioni, in particolare per il messaggio del premier nel giorno dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: “La sinistra anche oggi ricomincia la sua eterna quanto stucchevole guerra delle parole. Quando sei politicamente e culturalmente alla ‘canna del gas’ (oddio, si potrà dire o comincerà un altro tormentone?) non resta altro da fare che attaccarsi alle parole e usarle per concretizzare la dottrina leninista della demonizzazione dell’avversario (oddio, mi è scappato ‘demonizzazione’, la radice è ‘demonio’). Una giostra da far venire il mal di testa. Gggi vogliono far passare agli italiani il messaggio che saremmo favorevoli alla tortura, troppo onesto dire che vogliamo punire la tortura vera ed evitare invece che le forze dell’ordine, quando hanno a che fare con delinquenti incalliti, vengano accusate di un reato infamante mai commesso dal quale pure devono discolparsi per le dichiarazioni unilaterali dei malviventi”.
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“Non possono - prosegue Rampelli - essere messe sullo stesso piano persone in divisa e criminali (oddio, forse dovrei aspettare la sentenza di terzo grado per definirli tali, a meno che non votino per il centrodestra). Poi è la volta del solito siparietto sul fascismo (oddio, capiranno che ‘siparietto’ è un modo di dire?). Praticamente tutta FdI ha ricordato le vittime della rappresaglia fatta dai nazisti e l’eccidio delle Fosse Ardeatine, ci mancherebbe altro. Ma l’occasione è ghiotta per rimproverare al presidente Meloni di non aver citato la parola ‘antifascisti’. Non riescono a tendere la mano al Governo Meloni neanche di fronte a 335 vittime innocenti. Così come nei giorni scorsi si è polemizzato sul mancato salvataggio di Cutro, senza avere il coraggio di dire esplicitamente che il Governo avrebbe comunicato alla Guardia Costiera di non salpare verso il caicco in panne proveniente dalla Turchia era troppo una bestialità (oddio, se è parola troppo forte la ritiro), ma era importante generare il sospetto, tra sciacallaggio e bieca propaganda”.
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Rampelli è un fiume in piena, toccando punto per punto tutti i temi della polemica con gli altri partiti: “Peggio è andata con i bambini partoriti all’estero secondo la pratica vietata in Italia dell’utero affittato a una donna da una coppia omosessuale. Non avendo neanche qui il coraggio di schierarsi a favore del mercimonio del corpo della donna e dell’orrendo mercato di semi e ovociti per esaudire desideri che non sono diritti (lo dice anche qualche coraggioso esponente non certo di destra!), la sinistra ha spostato l’obiettivo sui bambini, inventandosi che alle creature provenienti dall’estero e volute da coppie omogenitoriali sarebbe impedito di essere iscritti all’anagrafe, di andare a scuola, di essere curati una sequenza di solari falsità che sono invece diventare il centro di un dibattito surreale (oddio, qui non so se potrò uscire di casa la prossima settimana). Guerra delle parole e inversione della verità che trova buon gioco nella complicità di buona parte del circuito mediatico. Vorrebbero infine che facessimo ciò che non hanno fatto neppure loro governando e si mostrano arrabbiatissimi perché non lo facciamo, attuando il programma elettorale con il quale i cittadini ci hanno dato mandato a governare invece che quello loro. Vera sfrontatezza. Tutto questo è ridicolo e ‘ridicoli’ - la chiosa del deputato di FdI - sono gli attori di queste continue sceneggiate lessicali, che farebbero meglio a trovare una forma di opposizione che dia almeno il senso di una possibile alternanza (oddio, ridicoli è troppo forte, correggo con ‘inadeguati’)”.