Governo, si stringe per le nomine su Eni, Enel, Leonardo e Poste
Il governo stringe sulle nomine delle grandi aziende partecipate dallo Stato. Sono 600 le poltrone che vanno in scadenza e tra queste ci sono dei colossi come Eni, Enel, Leonardo, Poste e Terna. E persiste ancora una sorta di incertezza, su cui il Corriere della Sera cerca di fare alcuni chiarimenti. Una delle poche certezze è che Claudio Descalzi va verso una scontata riconferma come amministratore delegato dell’Eni, per quello che sarà il suo quarto mandato alla guida dell’azienda che fornisce gas e luce agli italiani. Un vero record, diventando addirittura più longevo del fondatore Enrico Mattei. In particolare Descalzi può contare su un rapporto di stretta fiducia con Giorgia Meloni, che considera Eni un’impresa strategica per la gestione della politica estera italiana.
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Diversa la situazione per Enel, dove sembra al capolinea l’avventura di Francesco Starace. Per sostituirlo come ad si fa il nome di Stefano Donnarumma, attuale ad di Terna, e unico fra i big manager pubblici presente l’anno scorso alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. Donnarumma negli scorsi giorni ha avuto un colloqui con Paolo Scaroni, che potrebbe essere nominato presidente dopo aver in passato ricoperto la carica di ad. La Lega però preferirebbe profili diversi, come quello di Flavio Cattaneo.
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Resta tutta da capire la situazione legata a Leonardo, con Alessandro Profumo che è pronto ad essere sostituito. Tra i nomi che circolavano con forza c’era quello di Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione energetica nel governo Draghi e attuale consulente di Meloni, che ha però perso quotazioni. Sale invece Lorenzo Mariani, manager del costruttore europeo di missili Mbda, controllata proprio da Leonardo. Mariani può contare sul sostegno del ministro della Difesa Guido Crosetto. A Poste italiane dovrebbe invece essere riconfermato Matteo Del Fante.