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Manifestazione Lgbt, la battaglia di Schlein imbarazza i cattolici dem

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C’è un tema che, intorno alla piazza arcobaleno e alla battaglia parlamentare annunciata da Elly Schlein sulle adozioni per le coppie Lgbt+, sta avviando un cortocircuito nel centrosinistra. Ed è la maternità surrogata, l’utero in affitto per intenderci. Nel nostro Paese è vietato, e però qualsiasi automatismo in termini di adozione per coppie omosessuali rischierebbe di legittimare, per assorbimento nella normativa nazionale, una pratica possibile in alcuni Paesi e a cui molte coppie Lgbt+ fanno ricorso.

La linea più volte ascoltata nel Pd in questi giorni è volta a sorvolare sul problema: «Non c’entra nulla con la piazza» di Milano, è stato detto più volte. In realtà non è così, l’argomento della gestazione per altri è strettamente legato a quello delle adozioni. Per quanto si tenti di nasconderlo, ciò è emerso nel dibattito interno al Pd e, in parte più ampia, nel centrosinistra.

A mettere le cose in chiaro è Silvia Costa, già parlamentare europea dem. In un post ha richiamato la segretaria a prendere una posizione chiara: «Come membro della direzione nazionale» del partito «rivolgo a Elly Schlein la richiesta di distinguere la battaglia per equiparare i diritti dei bambini delle coppie omosessuali dall’impegno che dobbiamo come Pd continuare ad onorare perché la maternità surrogata resti in Italia una pratica vietata e un reato e perché lo sia anche in ambito europeo ed internazionale. Per questo è urgente e necessario aprire nel Pd uno spazio in cui mettere a confronto le diverse sensibilità e culture politiche su questo tema di grande rilevanza e implicazioni etiche e antropologiche, per poter giungere a una sintesi alta e attenta ai valori e diritti in gioco».

È chiaro che queste parole possono riassumere la sensibilità di quell’area cattolica dei dem, per quanto oramai del tutto residuale rispetto alla linea della segretaria. Anche il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd, cerca di cancellare ogni riferimento alla maternità surrogata. E non potrebbe essere altrimenti, dato che fa riferimento ad AreaDem, la corrente del partito di Dario Franceschini: «Il tema non è, come la propaganda meloniana vuole far credere, la gestazione per altri che è proibita in Italia e in Europa, ma, ancora una volta, colpire i diritti delle persone omosessuali a costo di privare i minori di tutele fondamentali».

Argomentazioni diverse da quelle della deputata Laura Boldrini. In un’intervista a Repubblica si esprime così: «La maternità surrogata è un tema complesso, bisogna parlarne senza pregiudizi». Dopo aver ricordato che in Italia è vietata, Boldrini dice: «Il punto di fondo è il diritto di scelta della donna». E poi specifica: «In quei Paesi in cui la maternità surrogata è normata e una donna può scegliere, liberamente, senza che vi sia commercializzazione, di prestare il proprio utero per far nascere un bambino di una coppia che non può averne ritengo che si tratti di una scelta individuale da rispettare. Sia che la coppia sia etero o omosessuale. Diversa è la situazioMila persone Erano in piazza sabato a Milano secondo gli organizzatori per manifestare in sostegno delle famiglie arcobaleno ne dove le donne sono spinte unicamente dal bisogno».

Dunque, par di capire che, secondo l’impostazione di pensiero di Boldrini, il tema sarebbe la condizione sociale della donna che si presta alla pratica e la gratuità. Mettendo quindi in secondo piano la dignità del concepito. Il tema nel Pd c’è, e la leader prima o poi sarà chiamata ad assumere una posizione. La differenza di vedute, poi, si coglie allargando il campo del centrosinistra. Il segretario di +Europa Riccardo Magi, a margine della manifestazione di Milano, è andato giù deciso. La gestazione per altri «va regolamentata nel modo migliore per ruoli e tutti gli aspetti. Si può fare ci sono proposte in Parlamento, si deve regolamentare, non si può lasciare così illegale e poi legale in altri Paesi».

In Alleanza Verdi-Sinistra, hanno avuto risalto le parole della capogruppo alla Camera Luana Zanella, femminista: «La sinistra dica "no" alla maternità surrogata», ha affermato a Metropolis, su Repubblica.it. E ancora: «Il rischio è rompere il legame tra madre e creatura». E però, lavorando un po’ di archivio, si ritrova che Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, nella scorsa legislatura è stato cofirmatario di una proposta di legge «per la disciplina della maternità solidale e altruistica». Il tema, insomma, è alquanto divisivo.

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