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Giorgia Meloni al Congresso Cgil, Sorgi plaude al discorso del premier

Giada Oricchio
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Giorgia Meloni è intervenuta al congresso della Cgil, la “fossa dei leoni”, per illustrare la riforma fiscale, le politiche sul lavoro e per rivendicare l’abolizione del reddito di cittadinanza. La presidente del Consiglio è stata contestata all’esterno del Palacongressi di Rimini e dentro dove un gruppo di persone l’ha accolta con il pugno chiuso e intonando “Bella Ciao”.

Meloni, visibilmente infastidita, è rimasta in silenzio per alcuni secondi, e prima di entrare nel vivo del discorso ha precisato: “Mi fischiano da quando ho 16 anni, non mi spavento. Sono cavaliere al merito di fischi… Ho letto slogan come Meloni pensati sgradita… Non sapevo che Chiara Ferragni fosse un metalmeccanico”. Con riferimento al messaggio “Pensati libera” portato dall’imprenditrice digitale al Festival di Sanremo. La leader di Fratelli d’Italia ha spiegato che la sua è una destra sociale, diversa da quella conosciuta finora, e ha rilanciato l’importanza del merito quale “unico vero ascensore sociale”.

L’ex direttore de “La Stampa”, Marcello Sorgi, ospite del talk “L’Aria che Tira” su LA7, venerdì 17 marzo, ha apprezzato l’incipit: “Bella Ciao non è stata una contestazione frontale, è stato ribadire che c’è distanza tra loro e lei. Un leader che si spaventa dei fischi non è un vero leader politico. Fa parte del mestiere. Ci sono sempre, fanno pari con i social che cercano sempre un modo per criticare”.

A riprova, l’editorialista ha ricordato un vecchio episodio: “Tanti anni fa, in un congresso della Dc, i delegati furono lasciati lì tutta la notte perché i vertici non trovavano l’accordo. A un certo punto i delegati si misero a battere sui tavoli. Comparve Fanfani e disse, come oggi ha fatto Meloni, io ho preso fischi tutta la vita e se ne avessi avuto paura, voi oggi non sareste qui. E la platea si zittì!”.

La conduttrice Myrta Merlino gli ha fatto eco: “Sì, Giorgia Meloni ha fatto una lunga premessa molto identitaria, è come se avesse detto sono qui, sono coraggiosa, sono pronta”. Alla fine, la premier ha incassato un sentito applauso quando ha condannato con forza l'assalto dei gruppi di estrema destra alla sede della Cgil un anno fa e zero rischi. 

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