Calenda, "pernacchia" a Conte: i fischi della Cgil? Ecco perché li ho chiamati pecoroni
Carlo Calenda alza i toni, chiama "pecoroni" quelli che applaudono Giuseppe Conte a cui riserva "pernacchie". Al congresso della Cgil a Rimini, durante la tavola rotonda con i leader dell’opposizione e il segretario generale del sindacato Maurizio Landini, il leader del M5S si era rivolto al leader del terzo polo: "A me non preoccupa che Carlo prenda voti alla destra, mi preoccupa quando insieme al suo amico Renzi vota con la destra". Terminato l’intervento di Calenda, Conte aveva preso la parola ironizzando: "Hai preso qualche applauso", ha detto a Calenda, poi la stoccata sul fatto che il terzo polo abbia votato a volte insieme alla destra. Parte della platea ha applaudito, provocando la reazione del segretario di Azione. "Non è mai successo. Visto che applaudite, mi dite quando avrei votato con la destra? Sulla guerra? Ma allora ho votato anche insieme al Pd. Prima di applaudire come pecoroni, informatevi e leggetevi qualche numero", aveva concluso Calenda, a cui erano arrivati alcuni fischi dal pubblico.
Una persona che mi accusa di votare con la destra dopo aver governato con la Lega si merita solo una pernacchia. pic.twitter.com/3vR2ubfOu3
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 17, 2023
Oggi il leader di Azione è intervenuto a L'ariaa che tira, su La7, per argomentare quell'espressione, "pecoroni", da molti criticata. "È successa una cosa surreale. C'era un signore, che si chiama Giuseppe Conte, che ha fatto un governo con Salvini con i decreti sicurezza e ha detto a me che avevo votato un provvedimento con la destra che non ho mai votato - spiega Calenda - e quando ho chiesto la platea: scusate, invece di applaudire come dei pecoroni mi dite un provvedimento che avrei votato con la destra? E uno ha risposto: 'l'Ucraina'. Dico sì, ma pure il Pd" lo ha votato, racconta Myrta Merlino venerdì 17 marzo. "Allora pure il Pd è di destra?", afferma Calenda secondo cui "è un dovere di chi va a parlare con una platea che non è quella di accarezzarla ma dirgli le cose come le pensa. Ma se la platea risponde in modo ideologico, com'era scontato che succedesse alla Cgil, uno risponde, perché sennò diventa un soliloquio e una presa in giro", argomenta il leader del Terzo polo che sul post su Twitter in cui rilancia il video di La7 scrive: "Una persona che mi accusa di votare con la destra dopo aver governato con la Lega si merita solo una pernacchia". A scanso di equivoci...