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Il Parlamento chiede una commissione d'inchiesta sul degrado di Roma

Luca De Lellis
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Quante volte riecheggia nell’aria in ambienti formali ma anche più colloquiali la frase: “Roma è una città meravigliosa ma amministrata male”, o addirittura, “impossibile da governare”. Non può non incidere in questo l’estensione assai ampia della Capitale ma neanche si può rinunciare a priori a una gestione efficace che renda la città un po’ più vivibile. E allora, con l’approvazione di entrambi gli schieramenti politici, destra e sinistra, è giunta in Parlamento la proposta di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di degrado delle grandi città e delle loro periferie. A riportare la notizia è ”La Repubblica” che ha spiegato come la stessa proposta sia stata già approvata all’unanimità nella commissione Affari costituzionali. A muoversi per primo, presentando la bozza d’esordio, è stato il deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio, incalzato dal disagio che colpisce la sua Ostia. “A Roma verrà dedicata una grande attenzione, così come al resto delle grandi città. Nella Capitale – ha scritto l’esponente di FI – ci sono una serie di situazioni e problematiche legate alle periferie. Dalla sicurezza alla mancanza di luoghi di aggregazione e di realtà dedicate ai giovani. Molto spesso vediamo degli sviluppi urbanistici discutibili che condizionano la vita delle persone e nonostante il lavoro eccezionale delle forze di polizia, le carenze di organico a volte possono inficiarne l’azione. Quella della commissione d’inchiesta, quindi, è un’esigenza condivisa da tutti i partiti”. E infatti, a sostegno di questa proposta che dovrebbe concretizzarsi nel mese di aprile, hanno mostrato il loro supporto anche altri parlamentari distribuiti in maniera piuttosto eterogenea come Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi-Sinistra, Maurizio Lupi di Noi con l’Italia e Andrea De Maria del Pd. 

 

 

 

Sono diversi e numerosi i problemi che affliggono Roma e gli altri capoluoghi della penisola, specie nelle zone periferiche, spesso abbandonate a loro stesse per salvaguardare le zone centrali di maggiore interesse per i turisti. La commissione dovrà quindi trattare il macro-tema della sicurezza relativamente “ai livelli di integrazione e di inclusione, alla composizione sociale dei quartieri periferici e alle forme di povertà, marginalità ed esclusione sociale, all’incidenza della criminalità e all’adeguatezza dei presidi per il controllo del territorio e la garanzia della sicurezza, alla presenza di infrastrutture sociali”. Il lavoro sarà svolto in cooperazione e continuo aggiornamento con il sindaco Roberto Gualtieri, nonché “con le istituzioni, le forze di polizia e le associazioni”. Di modo che a una questione spinosa corrisponderà sempre un’analisi accurata delle possibili soluzioni. Nel tentativo estremo di aggiustare i vetri rotti di una città, Roma, che somiglia sempre più a un puzzle con diverse pedine mancanti.

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