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Il fiuto di Franceschini per Schlein: l'unico del Pd che non perde mai

Pierpaolo La Rosa
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È l’uomo che non sbaglia un colpo, schierandosi in maniera sistematica, quasi scientifica, dalla parte giusta, quella dei vincitori ovviamente. Anche stavolta Dario Franceschini non si è smentito, puntando tutto sulla candidatura di Elly Schlein alla guida del Partito Democratico e ribaltando i pronostici della vigilia che indicavano in Stefano Bonaccini il successore di Enrico Letta. Ed anche stavolta i fatti hanno dato ragione al più volte ministro dei Beni culturali, attualmente senatore del Pd, di cui a sua volta è stato leader. Si tratta solo di coincidenze fortunate, magiche, o c’è dell’altro, del talento nell’individuare il cavallo vincente?

 

 

«Un’onda travolgente cui nessuno credeva. Un’onda di speranze, di rabbia, di orgoglio, di entusiasmo che ha portato il popolo democratico a scegliere di farsi guidare verso il futuro da una giovane donna. Oggi inizia davvero una nuova storia», il tweet con cui Franceschini commentava nella tarda serata di due giorni fa i risultati delle primarie dem, ed esprimeva soddisfazione per l’affermazione, non scontata, della ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, ora deputata, di cui è stato tra i principali sponsor.

 

 

D’altra parte, all’origine del convinto sostegno di Franceschini c’è lo zampino di sua moglie, Michela Di Biase, anche lei deputata del Partito Democratico, che ha convinto il marito ad appoggiare Schlein. Ha un fiuto incredibile, il senatore dem, che ha ormai una lunga tradizione di candidati vittoriosi del Pd da lui sostenuti. Ci aveva visto giusto già da tempo, dalla fine di dicembre dello scorso anno, quando in una intervista al «Corriere della Sera», si era sbilanciato. «Schlein ha 37 anni e tutte le caratteristiche culturali e personali per essere la leader del Pd in questo tempo nuovo. La generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito ai vari livelli dalla fondazione nel 2007 ad oggi, ed ora è giusto che lasci il passo. Di personalità come Schlein ne arriva una ogni 10 anni: lei può veramente cambiare il percorso del partito», le parole profetiche di Franceschini. Felpato, come sempre d’altronde, l’ex ministro nei governi Renzi, Gentiloni, Conte bis e Draghi, ha pure reso omaggio a Letta, ringraziato «per avere portato il Pd a questa giornata», quella delle primarie di domenica scorsa, «con tenacia, intelligenza politica e generosità, subendo mesi di attacchi, cattiverie e prendendosi colpe non sue». Insomma, il vero trionfatore, ancora una volta, delle primarie del Pd è lui, Dario Franceschini.

 

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