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Primarie, dal Pd esultano per l'affluenza. Ma è la peggiore di sempre

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“Si può dire che le primarie sono state una grande festa di democrazia, una grande festa di partecipazione e il primo dato positivo da sottolineare è l’affluenza, più di un milione di persone che dimostra che il Partito Democratico è più vivo che mai”. A parlare in questi termini della corsa tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein è stato il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Ma i numeri dicono tutt’altra cosa rispetto ai proclami dei dem alla fine delle primarie andate in scena domenica 26 febbraio. “Possiamo stimare l'affluenza finale delle primarie in circa 1.100.000 elettori. La stima che si basa sull'elaborazione dei dati comunicati da ciascuna regione. Si tratta quindi di un marcato calo rispetto al 2019, quando gli elettori furono 1.582.083” l’analisi di YouTrend su Twitter. Numeri confermati nel tardo pomeriggio dalla Commissione nazionale per il Congresso: "Votanti: 1.098.623 Risultati: Schlein 587.010 (53,75%) Bonaccini 505.032 (46,25%)".

 

 

È stato quindi superato di poco il milione di votanti ai gazebo, circa mezzo milione in meno rispetto all’ultimo appuntamento dello stesso tipo, che già aveva rappresentato il minimo storico. Nel 2017 i votanti furono infatti 1,8 milioni, nel 2013 2,8 milioni, nel 2009 3,1 milioni e nel lontano 2007 furono addirittura 3,6 milioni di persone a votare alle primarie. Sedici anni dopo l'affluenza si è ridotta di più di due terzi, con gli esponenti del Pd che invece esultano.

 

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