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Francesco Lollobrigida: pene più severe per la violenza politica

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Negli ultimi giorni, il caso del pestaggio davanti alla scuola di Firenze ha aperto il dibattito sulla violenza politica. Sono in molti a chiedere un intervento urgente da parte dei parlamentari per risolvere in tempo un problema che potrebbe degenerare. E sul rigurgito della violenza politica che si è registrato negli ultimi giorni, il Messaggero ha intervistato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, uno degli uomini più ascoltati del governo Meloni, chiedendogli se si senta «preoccupato che si torni agli anni '70».

 

 

 

 

«Chi commette violenza - chiarisce subito il rappresentante dell’esecutivo - da qualunque parte provenga, non troverà mai giustificazione da parte di questo governo. E questo deve essere chiaro. La mia generazione ha ancora la memoria storica di quanto successe alla fine degli anni ’60 quando si è sottovalutato l’emergere di certi fenomeni. Ora purtroppo questa memoria storica si sta perdendo. E poi, però, quando l’incendio scoppia, colpisce tutti». Cosa fare? «Credo che, se c’è la volontà, il Parlamento potrebbe affrontare la questione, magari aggravando le pene per le aggressioni ai danni di studenti o sospensioni più lunghe per chi reitera certi reati. Qui abbiamo minacce ai parlamentari, auto dei nostri diplomatici incendiate, terroristi in assemblee ai centri sociali. La violenza politica, da qualunque parte provenga, va cancellata».

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