Schlein spiazza le opposizioni. E Calenda vuole cannibalizzare il Pd
La vittoria a sorpresa di Elly Schlein in qualche modo spiazza le altre forze di opposizione. Con la sua elezione a segretaria del Partito democratico, il quadro politico cambia rispetto all'ipotesi - fino alla vigilia considerata più probabile - di un successo del rivale Stefano Bonaccini. Nel Transatlantico di Montecitorio l'analisi più ricorrente - da parte delle fonti interpellate - è che un Pd più spostato a sinistra possa contendere alcune battaglie al Movimento 5 Stelle e che i due partiti possano finire per parlare allo stesso elettorato, 'litigandosi' i consensi e lasciando liberi spazi al centro al favore del Terzo Polo. Non a caso, oggi dal M5S aprono al dialogo ma allo stesso tempo marcano stretti i propri temi, dall'ambiente alla lotta alla povertà, dal precariato alla pace in Ucraina. Dal canto suo, Carlo Calenda bolla come "populisti" sia il nuovo corso dem che i Cinquestelle, e apre le porte a quelli che Maria Elena Boschi definisce, senza mezzi termini, "i delusi del Pd".
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Nel Movimento la linea resta quella data ieri a caldo dal leader Giuseppe Conte: "Gli elettori Pd hanno chiesto un cambiamento rispetto a chi ha barattato le misure del Conte 2 su lavoro, ambiente, povertà, sostegno a imprese e ceto medio con la vuota agenda Draghi. Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari". I grillini sono insomma pronti a rivendicare la primogenitura "sulle battaglie che abbiamo portato avanti anche da soli e sulle proposte concrete messe nero su bianco, a partire dal salario minimo", sottolinea una fonte parlamentare M5S, e "confidiamo che su alcune di quelle cose ora ci si confronti per dare risposte alle urgenze dei cittadini". Su questi contenuti l'apertura al dialogo c'è. "La sua vittoria può rappresentare un grande aiuto per le battaglie che il Movimento 5 Stelle ha posto dentro e fuori il Parlamento" afferma il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri, mentre la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone le chiede di avere "più coraggio di chi l'ha preceduta" sui "temi del M5S", spingendosi fino all'auspicio "che il Pd ora cominci a parlare anche di pace".
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Sul fronte Terzo Polo, il leader Calenda è netto: "Dopo l'elezione di Schlein il campo è ben definito: PD/5S su posizioni populiste radicali; FdI guida la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte", scrive su Twitter, anticipando i contenuti comitato politico di Azione-Italia viva che si terrà domani e a cui è atteso anche Matteo Renzi. L'ex segretario dem oggi sceglie il silenzio e non commenta l'elezione di Schlein. La sintesi la fa invece Boschi: "Con la vittoria di Elly Schlein il Pd si trova a competere col M5S" mentre "per chi è riformista lo spazio non c'è più", perché "ha vinto la sinistra radicale" e quindi - sentenzia - "si apre uno spazio nei delusi del Partito democratico".
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