Renzi evita la rottura con Azione: riunisce Iv e accelera sul partito unico
Una pronta reazione, diretta, senza fronzoli. Un meeting indispensabile per capire quale sarà l'immediato futuro del proprio partito. E del centro. “Matteo Renzi ha riunito ieri sera i parlamentari europei e italiani, i consiglieri regionali e i dirigenti di Italia Viva per discutere della proposta di costituire un partito unico con Azione. Dopo oltre venti interventi, la riunione si è conclusa con il via libera all’accelerazione sul partito unico, anche in tempi stretti, a condizione che sia un percorso democratico dal basso e con impianto culturale rigoroso e partecipato – si legge in una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva -. Tutti i passaggi dovranno essere condivisi tra i due partiti d’origine ma anche dal maggior numero di realtà politiche interessate al percorso ma oggi esterne alla federazione. Affinché sia dato maggiore impulso alla costruzione di una casa comune, è stato inoltre proposto di realizzare subito gruppi unici nelle regioni. Italia Viva attende dunque di discutere nel comitato politico e successivamente negli organi statutari del partito i tanti temi aperti dando la massima disponibilità a fare presto purché si faccia bene. La creazione di un partito richiede infatti un grande sforzo di elaborazione politica e culturale che porterà il Terzo Polo a essere decisivo nel 2024 nello scacchiere europeo all’interno della famiglia Renew Europe”.
“Traditori”. Divorzio tra Italia Viva e Azione: la crepa che spacca l'alleanza
La rottura di ieri pomeriggio, raccontata in esclusiva dal nostro portale, sulla candidatura da avanzare a Siena per lo scranno di primo cittadino, ha creato notevole imbarazzo. Una crepa che va subito chiusa, una porta aperta che rischia di trasformarsi in un'autentica voragine, una diatriba che deve restare circoscritta alla città del Palio. Perché, nonostante i modesti risultati alle elezioni regionali e qualche commento sguaiato, esistono davvero pochi spazi politici per Renzi e Carlo Calenda, qualora i due leader dovessero separarsi. Chiusi da un centrodestra dominante, da un Partito Democratico alle prese, ancora, con l'elezione del nuovo segretario e dai grillini, il partito più lontano di tutto lo scacchiere dal Terzo Polo. Stare insieme, costruire un partito unico è la strada maestra (e, probabilmente, l'unica percorribile) per costruire un vero centro.
“Come i Talebani”. Renzi affossa i paladini della cancel culture: minacciosi