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Superbonus, Giorgetti non si nasconde: “Addio agli aiuti agli italiani senza la revisione”

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Grazie al decreto sul Superbonus e sulla cessione dei crediti il governo salva i saldi di bilancio del 2023, mantenendo la possibilità di prolungare parte dei sussidi destinati alla crisi dell’energia se dovesse essere necessario. A spiegare tali manovre è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che si è sfogato al Corriere della Sera: “Non fossi intervenuto sarei stato costretto a rinunciare al rinnovo di qualunque misura sociale”. Dietro tale scelta c’è una decisione dell’Eurostat, che sta chiedendo che ogni credito d’imposta immobiliare di questi anni sia contabilizzato “per competenza”.

 

 

Tutto ciò porterà a cambiare la scrittura del bilancio e nessuno sa dire a quanto ammonterà il rosso. “La riscrittura è in corso e sarà macroscopica. I 110 miliardi di crediti in circolazione fino all’autunno scorso, da allora cresciuti ancora, rappresentano circa il 6% del prodotto interno lordo e solo una piccola parte di essi è già visibile nei saldi di finanza pubblica. Dunque è presumibile che il deficit pubblico del 2020 sia corretto ben sopra al 10% del Pil, invece del 9,5% ufficiale di oggi, quello del 2021 sia più vicino al 9% che al 7,2% che risulta oggi e quello del 2022 risulti più vicino all’8% che al 5,6% indicato nella Nadef” l’analisi del quotidiano. Da questa modifica dell’Eurostat è arrivato il decreto del governo sul Superbonus, che permetterà di avere qualche margine di manovra a livello di bilancio italiano.

 

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