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Calenda e Renzi verso il partito unico, ma si dividono sui tempi

Christian Campigli
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C'è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce. La massima di Leonard Cohen, cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese, sembra calzare a meraviglia sul momento che sta attraversando il Terzo Polo. I due leader del movimento centrista, Matteo Renzi e Carlo Calenda sono a metà strada tra la rottura e la realizzazione di un progetto serio ed articolato. I risultati deludenti alle recenti elezioni regionali, in particolar modo in Lombardia, hanno creato un dibattito interno. Su quando dare vita al partito unico. «Con Renzi abbiamo due idee diverse. Io sono per il partito unico subito, Renzi più tardi. Lui dice dopo le europee, ma per me non ci arriviamo alle europee. Va fatto subito. Ma c'è un confronto che è pubblico». Parole perentorie, quelle pronunciate da Carlo Calenda ospite ieri pomeriggio di Tagadà. «Renzi non mi sta antipatico - assicura - Non siamo amici, facciamo un percorso politico perché condividiamo alcune cose. In politica non esistono gli amici ma i colleghi. Renzi mi ha dato leadership, ha detto vai avanti tu. Questo lo devo dire con chiarezza. Ci sono due ruoli, Renzi ha fatto un passo indietro».

 

 

Pronta la replica dai vertici di Italia Viva. «Matteo Renzi ha detto sia privatamente a Carlo Calenda, che pubblicamente, che siamo pronti a fare il partito unico anche subito. Il problema non è il se, né il quando. Ma il come - hanno sottolineato, in una nota, Ciro Buonajuto e Alessia Cappello - Calenda, nella sua veste di presidente della Federazione, ha convocato un incontro per il 27 febbraio. In quella sede ha comunicato che ci illustrerà le sue idee per il percorso già approvato dall’Assemblea di Italia Viva il 4 dicembre scorso – continuano Buonajuto e Cappello - Dopo le proposte di Calenda, Italia Viva si riunirà di nuovo per procedere rapidamente in modo democratico e condiviso. Per noi non c’è nessuna divisione e indietro non si torna. Noi vogliamo andare avanti. Come ha sempre detto Renzi, il partito unico e il nostro destino è la nostra destinazione. E non abbiamo cambiato idea. Un partito si fa con un processo politico, non con i tweet o i talk show: siamo pronti a confrontarci e lavorare con entusiasmo, nelle sedi già decise dallo stesso Calenda».

 

 

 

Al termine di un concitato pomeriggio, arriva la controreplica dell'ex Ministro dello Sviluppo Economico. «Il percorso verso il partito unico è stato promesso agli elettori e discusso molte volte nel Comitato Politico: scrittura del manifesto, apertura alla sottoscrizione di cittadini e associazioni, costituente con voto degli iscritti per elezione organi dirigenti e leadership - scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda - Su questo siamo tutti d’accordo. Il 27 decideremo i tempi (spero più stretti possibile) in un incontro con il Comitato Politico, la VicePresidente Elena Bonetti e il Presidente di Italia Viva Matteo Renzi. Il resto sono ricostruzioni e invenzioni. Avanti».

 

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