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Weber fa infuriare Forza Italia: vuole rovesciare la leadership e scaricare Berlusconi

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Scoppia un nuovo caso Weber in Forza Italia. Con un tweet nel primo pomeriggio il bavarese presidente del Ppe annuncia la cancellazione delle giornate di studio a Napoli previste nel prossimo giugno “a seguite delle dichiarazioni di Berlusconi sull’Ucraina”. Appena letta la notizia sui social gli eurodeputati azzurri vanno in fibrillazione e si riuniscono a Bruxelles per fare il punto della situazione: sentono Antonio Tajani, viene informato il Cav. La linea è una sola, di dura condanna: “Le parole di Manfred Weber sono inaccettabili, Fi e Berlusconi hanno sempre sostenuto Kiev senza nessuna ambiguità, con i fatti, ovvero con i voti nel Parlamento italiano e quello europeo a sostegno dell’Ucraina, a cominciare dall’invio di armi”. Ad Arcore sono sorpresi dal comportamento del presidente del gruppo parlamentare dei Popolari europei, anche perché “non è mai successo che il Ppe faccia una dichiarazione, anche un semplice tweet, senza informare prima la delegazione interessata”, come denuncia una inviperita Alessandra Mussolini, che poi la butta sullo scherzo: “Non vogliono venire a Napoli? Peggio per loro, perderanno una grande occasione di mangiare bene e vede una splendida terra…". 

 

 

Ma non c’è tanta voglia di scherzare in casa azzurra: è forte, raccontano, il tentativo di voler marginalizzare Berlusconi e ‘rovesciare’ la sua leadership, facendo leva magari sulle divisioni interne a FI nell’ambito di un’operazione più ampia e precisa, che vede tra i suoi protagonisti proprio Weber nello ‘scaricare’ il leader forzista. C’è, insomma, la convinzione che il presidente del Ppe non agisca da solo e qualcuno sospetta addirittura - scrive Adnkronos - che abbia un asse con Giorgia Meloni, sempre più tentata dall’idea di un’alleanza tra i conservatori dell’Ecr e i Popolari, magari con la sponda di Tajani, per creare un’alternativa ai socialisti e ribaltare la geografia politica interna al Parlamento Ue.

 

 

Uno scenario quest’ultimo che viene smentito dai meloniani: Giorgia non ha bisogno di pontieri al suo posto o di fare asse con qualcuno, e, comunque, la sua posizione sull’Ucraina, come quella dell’intero governo italiano, è chiarissima: pieno sostegno a Kiev contro l’invasione di Mosca, senza se e senza ma. Fonti del Ppe, poi, escludono che la decisione di disertare Napoli sia stata concordata con Tajani. Con il passare delle ore il caso monta sempre di più. Anche perché resta un fatto, raccontano, che il tenore delle dichiarazioni del Cav su Zelensky e il conflitto ucraino, nonostante le varie smentite, non sono andate affatto giù al cosiddetto fronte Est del Ppe. A tal proposito fonti azzurre si chiedono come mai Weber, che considerano debole al suo interno, non abbia aperto un confronto con i Paesi Baltici e provato a fare moral suasion pro FI. Per tutta la giornata continua il fuoco di fila forzista per ribadire che “Berlusconi ha sempre lavorato per la pace”. Da qui la richiesta al Weber di “chiedere scusa” e al Ppe di “chiarire il malinteso subito”. Dopo aver sentito il Cav, interviene il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani via twitter: “Berlusconi è Fi, Fi è Berlusconi, non condivido perciò la decisione di rinviare la riunione di Napoli”. Ma non finisce qui. In serata si fa sentire il leader azzurro con un post su Fb, dove rimarca di essere “criticato” solo perché “vuole la pace”, di fronte al rischio concreto di una guerra nucleare. 

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