Concessioni balneari, il Senato approva il decreto: sì alla proroga
Passa in Senato con 88 favorevoli, 63 contrari e tre astenuti, l’approvazione del decreto legge «Milleproroghe». Una votazione rallentata sensibilmente, durante l’esame degli emendamenti, dal grattacapo delle proroghe delle concessioni balneari per un anno. Prima la pausa di un’ora richiesta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per «verificare la natura degli emendamenti già depositati ed eventualmente depositarne altri», che subito ha innescato la reazione delle opposizioni, secondo le quali si è trattato di un espediente del governo finalizzato a prendere tempo. L’opinione della minoranza è che l’esecutivo fosse in difficoltà in merito alle questioni poste dalla Ragioneria generale dello Stato sulle coperture del provvedimento. Al rientro in Aula, però, il governo Meloni ha confermato il testo senza«necessità di modificare nulla». Una tesi confermata dal capogruppo della Lega a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, che ha ribadito la volontà di andare avanti parlando esclusivamente di un «confronto» trasparente interno alla maggioranza. È stato a quel punto che, a loro volta, le opposizioni hanno chiesto una pausa di un’ora per la riunione dei capigruppo di minoranza al termine della quale, in una nota congiunta, hanno attaccato: «Siamo di fronte a un governo allo sbando e a una maggioranza a pezzi, che rischiano di esporre il nostro Paese a un serissimo rischio di infrazione. Nessuna spiegazione - sostengono - è stata fornita all’aula circa le sopravvenute criticità, le ragioni sottostanti, i rischi istituzionali di una mancata soluzione di tali criticità».
A mettere fine alla querelle ci ha pensato il Mef, per cui non esiste alcuna «perplessità» da parte della Ragioneria dello Stato, la quale «non ha formulato rilievi in ordine alla copertura finanziaria». Ripresa la votazione a ritmo sostenuto, i voti espressi hanno confermato le aspettative, con il no dell’Aula all’emendamento che sopprimeva le norme sui balneari presentato dal grillino Stefano Patuanelli. Conclusa la partita al Senato, il testo adesso approderà alla Camera, dove il governo porrà la questione di fiducia. L’ok definitivo al decreto deve arrivare entro il 27 febbraio. «Finalmente il governo chiamerà Regioni e associazioni di categoria attorno allo stesso tavolo, per individuare le soluzioni che possono salvaguardare gli interessi di tutti, commenta dalla Lega il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. «Siamo assolutamente convinti, come ha affermato lo stesso Bolkestein, che quella direttiva non deve essere applicata alle nostre coste», sottolinea il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli, mentre per Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia Viva, quella dei balneari per il governo è «un’ossessione» che «porterà conseguenze gravi sul piano europeo e che non aiuterà a salvaguardare gli investimenti passati».