Ruby ter, Berlusconi assolto. FI: ora inchiesta sull'uso politico della giustizia
Il fatto non sussiste. Nel caso Ruby ter Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari, con formula piena. Assolti anche gli altri 28 imputati nel processo milanese (qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori). Tra loro Karima el Mahroug (conosciuta come Ruby Tubacuori) e le 20 ex ospiti delle serate di Arcore. Per l’ex premier si tratta della terza assoluzione, considerando le due incassate in precedenza per i filoni a Siena e a Roma. "L’Assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ottima notizia che mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana. Rivolgo al Presidente Berlusconi a nome mio e del Governo un saluto affettuoso", ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il vicepremier e ministro Matteo Salvini sii è detto "felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche".
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È l'uscita dal tunnel giudiziario per la vicenda Ruby, e la sentenza fa esultare Forza Italia: "L’assoluzione di Berlusconi è una bellissima notizia che gli rende giustizia. Non avevo alcun dubbio sulla sua innocenza. La comunità di Forza Italia festeggia il suo leader" scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Assolto perché il fatto non sussiste - sottolinea la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. Dopo 11 anni di processo, centinaia di udienze, milioni di euro spesi a carico dei cittadini, il presidente Berlusconi esce a testa alta dall’ennesima gogna mediatica, giudiziaria e politica, imbastita nei suoi confronti. Questo processo non doveva neanche cominciare, come correttamente ha deciso il tribunale di Milano. Per questo motivo, per evitare in futuro che una parte, per fortuna minoritaria, della magistratura continui ad agire con l’obiettivo di fare e disfare governi, distruggere l’onorabilità, la carriera, finanche la vita delle persone, diventa sempre più necessaria e urgente una radicale e strutturale riforma della giustizia. Chi ripagherà il presidente Berlusconi di tutto questo? Chi lo risarcirà non solo in termini economici, ma anche per il grave danno inflitto alla sua onorabilità? Chi risarcirà lo Stato italiano per il danno d’immagine nel consesso internazionale, dopo il fango gettato addosso ad un presidente del Consiglio che rappresentava il nostro Paese in Europa e nel mondo?".
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"Finalmente il calvario finisce!", afferma nell’Aula della Camera il deputato forzista Paolo Emilio Russo, una volta appresa la notizia, mentre sono in corso le dichiarazioni di voto sul dl Ong, con tutti i deputati azzurri che si alzano per applaudire. "Un’assoluzione che riempie di soddisfazione. Il pensiero va a chi ha sempre lavorato per dimostrare ciò che oggi viene, ancora una volta, riconosciuto dai Giudici: Niccolò Ghedini. L’insussistenza delle accuse nei confronti del presidente Berlusconi rende merito alla verità e a chi, con straordinaria e affettuosa professionalità, ha contribuito ad affermarla" commenta il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.
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Giorgio Mulè, deputato di Fi e vicepresidente della Camera, afferma che "Berlusconi si iscrive di diritto tra i martiri della giustizia". "È ora il momento di riannodare il filo della storia e varare quella commissione d’inchiesta parlamentare che faccia luce sull’uso politico che è stato fatto della giustizia in Italia" dichiara il forzista.