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Regione Lazio, inizia l'era Rocca: subito bilancio e ospedali

Martina Zanchi
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La prima telefonata è arrivata da Nicola Zingaretti, governatore uscente del Lazio, per le congratulazioni di rito e una sorta di passaggio di consegne con il nuovo inquilino della Pisana, che dopo dieci anni è tornata in mano al centrodestra. Poi il telefono di Francesco Rocca, eletto con quasi il 54% dei voti, ha squillato nuovamente nel pomeriggio. Dall’altro lato della cornetta stavolta c’era Roberto Gualtieri, sindaco dem della Capitale. Una telefonata «cordiale», così viene descritta da entrambe le parti, in cui primo cittadino e governatore si sono ripromessi di incontrarsi al più presto per discutere dei principali dossier comuni. Non c’è ancora un ordine del giorno definito, come non è stato stabilito il luogo del primo confronto ufficiale, ma le priorità sono note. Dai trasporti pubblici fino alla gestione dell’immondizia.

 

Rocca ha annunciato di voler rivedere l’intero Piano rifiuti approvato da Zingaretti nel 2019, e da allora il quadro è mutato con la scelta di Gualtieri di dotare Roma di un termovalorizzatore. Ipotesi a cui Rocca sostanzialmente non si è opposto. Più probabile, quindi, che si apra una discussione relativa agli ambiti territoriali di smaltimento e all’incremento della raccolta differenziata, che nella Capitale non raggiunge il 50%. E in un’ottica di collaborazione, il neo -presidente ha assicurato che non farà mancare a Roma il sostegno della Regione per il Giubileo 2025. Ma subito dopo l’insediamento Rocca avrà davanti a sé impegni imminenti. Ad esempio l’approvazione in tempi brevi del bilancio previsionale, attuando al contempo l’«operazione verità» sui conti del Lazio promessa in campagna elettorale. E bisogna far ripartire gli investimenti, in primis quelli necessari per rimettere in piedi la sanità.

 

 L’obiettivo dei primi cento giorni è quello di abbattere le liste d’attesa con la sua personale «ricetta»: da una parte, inserire nel sistema di prenotazione Recup anche le agende delle strutture private convenzionate, e dall’altra digitalizzare la disponibilità di posti letto nell’intero territorio regionale. Dalla sanità alle infrastrutture, con l’intento di avviare tutte le opere già cantierizzabili, fino al nodo delle partecipate. Chi si aspettava uno spietato spoil -system potrebbe restare deluso. Ambienti vicini alla presidenza sottolineano la formazione manageriale di Rocca, che sarebbe portato per questo a valorizzare il lavoro di coloro che hanno dimostrato di avere a cuore la macchina amministrativa. La vera spartizione, quindi, dovrebbe arrivare con la composizione della giunta e le numerose caselle da riempire, tra presidenze e vicepresidenze. E senz’altro uno spazio preponderante spetterà a Fratelli d’Italia.

 

Proprio il partito di Giorgia Meloni ha espresso il «mister preferenze» di queste regionali. A scrutinio non ancora concluso, Giancarlo Righini pare aver staccato di nettoi compagni d’avventura con un risultato ben sopra le 35mila preferenze. E tra i signori delle preferenze nella Capitale ci sono Fabrizio Ghera e Roberta Angelilli. Nel Carroccio il seggio pare assicurato per Laura Cartaginese e Pino Cangemi, mentre da Latina dovrebbe aggiungersi Angelo Tripodi. E nel pontino Forza Italia fa strike con l’ex sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, che ha superato i 12milavoti. Tra i dem, ai nomi eccellenti di Daniele Leodori, Massimiliano Valeriani eMichela Califano si aggiunge la coppia Mario Ciarla ed Eleonora Mattia. Sorpresa poi nel frusinate, con Sara Battisti eletta con 16.915 voti. Nel Terzo Polo prevale Marietta Tidei mentre nel Movimento 5 Stelle la più votata risulta Donatella Bianchi. Che deciderà se mantenere il seggio o meno.

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