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Sondaggi, bomba dopo le Regionali: Lega a valanga, terremoto a sinistra

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Archiviate le elezioni regionali in Lazio e Lombardia la politica risale sull'ottovolante dei sondaggi e delle proiezioni. Proprio analizzando il voto che ha decretato l'elezione dei candidati di centrodestra Francesco Rocca e Attilio Fontana, il sondaggista Alessandro Amadori propone un'elaborazione che proietta il dato locale, con le dovute accortezze, sul piano nazionale. Con esiti clamorosi.  

 

Le regionali hanno un profondo significato politico, va da sé, ma partire dai dati locali per ipotizzare un possibile risultato nazionale è un po' azzardato, ammette il sondaggista. L'elaborazione comunque, come tutti i limiti del caso, offre una tendenza del consenso. Ma quali sono i risultati? "Sulla scorta del voto regionale 2023, oggi Fratelli d’Italia confermerebbe il 26 per cento ottenuto a settembre 2022. La Lega invece salirebbe dal 9% delle politiche al 12% circa. Forza Italia registrerebbe un leggero consolidamento, dall’8% all’8,4%. Il centrodestra nel suo complesso si attesterebbe (in crescita) al 46,4%", spiega il sondaggista su Affaritaliani. Sull'altro versante politico "anche il Pd si rafforzerebbe, passando dal 19% al 21%. Sinistra e Verdi rimarrebbero stabili fra il 3% e il 4%, mentre si avrebbe un indebolimento di +Europa. Nel suo complesso, il centrosinistra otterrebbe il 26% circa dei consensi, confermando la sua macro-nicchia".

 

Il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, invece, nella proiezione vede un crollo dei consensi dal 15,4% al 9%. Ma i grillini fanno caso a sé: "il M5S risente di forti sbalzi passando da un livello elettorale all’altro, per cui questo dato va preso con estrema cautela". In forte calo il “terzo polo” di Matteo Renzi e Carlo Calenda che scenderebbe al 5%. In sintesi, la maggioranza vedrebbe un maggiore bilanciamento mentre nel centrosinistra il Partito democratico torna a essere il protagonista a scapito dei 5stelle. 

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