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Risultati elezioni regionali 2023, effetto Meloni: Fratelli d'Italia primo partito a Roma

Susanna Novelli
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Tante conferme e poche sorprese nel voto della Capitale per la Regione Lazio. Effetto Meloni sulla sua città natale che elegge ancora, rispetto alle comunali del 2021, Fratelli d’Italia come primo partito di Roma, raddoppiando però le preferenze (dal 17,4 al 33,2%), con il risultato migliore nella roccaforte di Tor Bella Monaca dove ha raggiunto il 42%. Uno tsunami quello di Fratelli d’Italia superato solo dal candidato Francesco Rocca che prende percentuali maggiori, anche fino a dieci punti in più rispetto al maggior partito della coalizione di centrodestra.

A parlare i numeri con le preferenze date al neo governatore che superano i 324mila voti, pari al 46% rispetto ai circa 290mila delle liste a suo sostegno (47%). Un altro dato da sottolineare è la lieve crescita di Forza Italia e Lega che restano tuttavia ben al di sotto delle due cifre di risultato, con una media per entrambe su tutta la città di circa il 4% del consenso con un insignificante distacco tra i due.

Ma se tutto sommato l’"esplosione" del consenso per il partito di Giorgia Meloni ora al governo nazionale era scontato, sorprende, non poco la crescita del Pd. La fine di un’epoca, quella zingarettiana che per dieci anni ha governato il Lazio, e dunque Roma, aveva fatto precipitare i sondaggi dei dem a cifre da Caporetto. E invece, con un dato che può considerarsi praticamente definitivo, il Pd ottiene nella Capitale guidata da Roberto Gualtieri, il 22,3%, decimale più, decimale meno, contro il 16,38 delle comunali del 2021.

La coalizione di centrosinistra chiude questa tornata elettorale con il 39% dei voti e un distacco tra il candidato presidente, Alessio D’Amato e la coalizione che in termini percentuali non sposta nulla, restando al 39,6 per cento. Perde ma non troppo il Movimento Cinque Stelle che ottiene il 10% contro l’11 del 2021, quando tuttavia si giocava in casa con il sindaco uscente, Virginia Raggi ricandidata e che ottenne il 19%. Come tradizione grillina vuole, va registrato il maggior successo della candidata rispetto al partito di Conte. Donatella Bianchi ha ottenuto il 12% e, tranne il V Municipio, ottiene risultati migliori rispetto alla lista praticamente ovunque.

Due dati, quello del centrosinistra e quello del Movimento Cinque Stelle che confermano il ritorno al bipolarismo. Unendo le forze avrebbero giocato una partita diversa e chissà forse con qualche eclatante sorpresa. Presto per dire se il Pd romano possa tornare agli antichi fasti, certamente per il Campidoglio si apre una sfida importante. Non solo perché unica, importante roccaforte di potere dem ma anche per sancire, e garantire, quell’equilibrio tra correnti indispensabile a tenerla in piedi. E con l’avvicinarsi del congresso potrebbero esserci diversi e inaspettati colpi di scena.

Una strada tutta in salita insomma per il sindaco Gualtieri, mentre per il centrodestra si apre una nuova stagione. Dopo gli anni in cui la Forza Italia di Berlusconi riuscì nella storica impresa di far eleggere il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini, spetta adesso a Fratelli d’Italia seminare germogli per una diversa fase politica, più coesa e concreta, che possa creare quella classe dirigente in grado di portare a un’alternanza di governo della Capitale. Questa sarebbe la vittoria più importante perla democrazia e forse un’arma decisiva contro quell’astensionismo che ha fatto registrare proprio in queste elezioni il suo triste primato con appena il 33,11% degli elettori romani che sono andati a votare. 

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