Elezioni regionali 2023, per il Pd è una Caporetto. Bettini: “Campo largo o non ci salviamo”
“L'esito delle elezioni regionali è negativo in modo schiacciante”. È questo l’incipt del lungo post pubblicato su Facebook da Goffredo Bettini, uomo forte all’interno del Partito Democratico, per commentare i risultati delle urne in Lazio e Lombardia. L’ex eurodeputato in particolare batte il ferro sulla necessità di costruire un’alleanza tra le forze d’opposizione, con il ritorno del pressing per formare il campo largo anti-centrodestra: “L'astensionismo ha raggiunto un livello di guardia per la tenuta democratica. Le ragioni sono lontane e vicine. Sta di fatto che, senza un campo largo delle forze democratiche, si può a stento salvare il Pd. Ma è certa la nostra sconfitta nella competizione con la destra italiana. Riflettano anche coloro che nel Pd hanno dimostrato insofferenza e persino dileggio circa la necessità delle alleanze, in particolare con i 5Stelle. Il Movimento di Conte, senza una prospettiva politica credibile e unitaria, manifesta una sostanziale e dannosa inutilità. Così come il Terzo Polo, nelle situazioni in cui decide di dividersi da noi e giocare una partita in proprio”.
Resa dei conti tra Giuseppi e Letta: opposizioni al tappeto, sinistra allo sbaraglio
“Ora - prosegue Bettini sul social network - c'è da riflettere ulteriormente con serietà e c'è la necessità di una immediata ripresa della lotta politica e sociale. Abbiamo il congresso. In questi ultimi giorni non sprechiamo l'occasione per un confronto serio. Non è serio sostenere che i responsabili delle sconfitte degli ultimi anni siano Zingaretti, Orlando, Franceschini e il sottoscritto. Questo è il gruppo dirigente che ha invertito la catastrofica rotta del Pd di Renzi. E in due anni ha portato il Pd oltre il 22%, lo ha collocato al centro del governo del Paese, ha vinto alle regionali e nei grandi comuni italiani. Questa è la verità. Ed è la caduta di questo gruppo dirigente ad aver portato ad una fase di aggravamento della crisi del Pd e delle condizioni dell'Italia. Non sono i migliori, non l'ho mai detto. Ma sono quelli, lo ribadisco con i risultati alla mano, che fanno parte della migliore tradizione del nostro partito. Naturalmente insieme a tanti altri. Non giudichiamo i candidati, comunque, attraverso coloro che li sostengono. Perché - l’avviso finale di Bettini - altrimenti la discussione sul rinnovamento o meno, in particolare nel Mezzogiorno, sarebbe aspra, perché notoriamente a sostegno di Bonaccini in quei territori c'è la parte più ‘frizzante’ del Partito Democratico”. Chissà che ne penseranno gli altri leader dem...