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Regionali Lazio e Lombardia, exit poll: vince il centrodestra. Rocca e Fontana oltre il 50%

Christian Campigli
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Un trionfo che va ben oltre le più rosee aspettative. Una possibile, probabile vittoria che rafforza il governo centrale e amplia il numero di regioni governate dal centrodestra. I primi exit pool sorridono a trentasei denti ai moderati. In Lazio Francesco Rocca viene tarato tra il 50% e il 54,4%, Alessio D'Amati tra il 30% e il 34%, Donatella Bianchi fra il 10,5% e il 14,5%. Conservatori in netto vantaggio anche in Lombardia: Attilio Fontana si attesta tra il 49,5% e il 53,5%, Pierfrancesco Majorino tra il 33% e il 37% , Letizia Moratti fra il 9,5% e il 13,5%. Le prime rilevazioni rese note dalla Rai portano con sé almeno tre valutazioni.

La prima riguarda il centrodestra che, quando si presenta compatto e con un candidato degno di tal nome, vince. Senza se e senza ma. La seconda riguarda il Partito Democratico, in grado di perdere sia quando si accompagna ai Cinque Stelle, come in Lombardia, che quando trova un'intesa col Terzo Polo, come in Lazio. I deludenti risultati di Donatella Bianchi e, soprattutto, di Letizia Moratti, rafforzano il modello bipolare. All'interno del quale, oggi, non sembra esserci spazio per un nuovo centro.

Certo, si tratta solo di prime rilevazioni. E come tali con un margine di errore piuttosto elevato. Ma anche considerando il dato più basso della forchetta dei due esponenti di centrodestra e il dato più alto dei due candidati del centrosinistra restano comunque siderali le distanze tra progressisti e conservatori. Incolmabili, al di là della giusta prudenza dei diretti interessati. Se anche Fontana si fermasse al 49,5% avrebbe, in ogni caso, più di dodici punti di vantaggio su Majorino (37%). Ancor più eclatante la valutazione del Lazio: Rocca al 50% avrebbe sedici punti in più di D'Amato, fermo al 34%.

Quindi, salvo scossoni paragonabili ai movimenti sott'acqua nei pressi delle Fosse delle Marianne, i moderati conserveranno la guida della Lombardia e conquisteranno il Lazio. Uno scenario apocalittico per il centrosinistra, che si ritroverebbe a governare solo quattro regioni su venti (Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Campania). 

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