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Primarie Pd, il dato che terrorizza Bonaccini: Schlein sogna il ribaltone

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Sulle primarie del Pd da settimane si parla di un solo dubbio: di quanto vincerà Stefano Bonaccini su Elly Schlein? Ebbene, nonostante i voti dei congressi dei circoli analizzati nel loro complesso danno un vantaggio abbastanza solido al governatore dell'Emilia-Romagna sulla sua vice (50 contro 37 per cento secondo le ultime stime). Ma c'è un dato a cui, secondo alcune analisi, non è stato attribuito il giusto peso e che potrebbe ribaltare la situazione. Insomma, in testa potrebbe finire Schlein e giocarsi la vittoria al ballottaggio finale con le primarie aperte a tutti nei gazebo, 

 

Insomma, gli iscritti vogliono Bonaccini ma alla fine potrebbe vincere Schlein. "Si sono espressi solo 20 mila e 184 tesserati. Quel che è indicativo è però il voto nelle grandi città", scrive il Corriere della sera. A Milano, Roma, Firenze e Bologna la leader di Occupy Pd è in testa. "Il voto d’opinione degli stessi tesserati dem premia Schlein. E questo potrebbe ribaltare i pronostici", si legge nell'analisi in cui viene fatto notare che "tutto si giocherà sul numero di elettori che si recherà ai gazebo". In sintesi, se l’affluenza superasse gli ottocentomila elettori il sorpasso diventerebbe realtà. 

 

Il caso tessere gonfiate intanto infiamma nel Sud. Volano stracci in Campania. Francesco Boccia ha deciso di dimettersi da commissario per protestare sul caso del tesseramento di Caserta: "Non è possibile in alcune città ritrovarsi con più iscritti che voti presi alle ultime elezioni", ha dichiarato attaccando il governatore dem Vincenzo De Luca: "Penso che abbia il dovere di fare bene dentro l’amministrazione regionale ma se il Pd diventa un’appendice dell’istituzione che governa il partito finisce per essere poco credibile".

 

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