Giovanbattista Fazzolari contro La Stampa sulle armi a scuola: notizia inventata
"Notizia inventata, smentisco tutto". Non usa mezzi termini il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari per smentire l'articolo pubblicato dalla Stampa il 7 febbraio in cui l'esponente di Fratelli d'Italia sembra proporre lezioni di tiro a segno per i ragazzi delle scuole. Fazzolari smentisce categoricamente quelle parole, attaccando i metodi di certa sinistra. «Sono veramente affascinato da come si riesca a inventare una notizia e poi a commentarla per tutto il giorno». Così il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, parlando fuori dalla Camera dei deputati con i cronisti in merito al caso del giorno che lo ha investito in prima persona. Un caso nato da un articolo pubblicato sulla Stampa. Titolo: «Il piano di Fazzolari per i giovani: "Insegniamo a sparare nelle scuole"». Sottotitolo: «Grande sponsor delle armi corte, il sottosegretario e numero due di Meloni ha chiesto un tavolo al consigliere militare». «La notizia è totalmente inventata: nessuno ha mai parlato di insegnare il tiro a segno nelle scuole, nessuno ha mai parlato di "scuole e moschetto": ma la Stampa ha deciso di dedicare grande spazio a questa notizia arrivando pure alla bizzarra idea di intervistare uno psicologo su una notizia inventata», afferma il sottosegretario, spiegando: «Che cosa stavo dicendo al generale Federici, consigliere militare del premier Meloni? Due cose che nulla hanno a che fare con la scuola. La prima è quella di cercare di capire, magari con un tavolo tra forze armate e forze di polizia, come ottimizzare l’addestramento degli uomini dello Stato che portano un’arma perché, forse non tutti sanno che, i continui tagli di personale, di tempo e di risorse, fanno sì che la possibilità di addestrarli sia diminuita e questo con il passare del tempo diventa un problema. Quindi vogliamo migliorare l’addestramento di forze armate e forze di polizia». Il secondo aspetto, continua Fazzolari, «è di tutt’altra natura: oggi esiste la possibilità per gli atleti di svolgere la propria attività presso forze armate e di polizia e, in questa chiave, vediamo spesso i nostri migliori atleti alle Olimpiadi. Ma non esiste un collegamento tra le discipline sportive "attinenti" e le forze armate e le forze di polizia. Ad esempio paracadutisti, sommozzatori, alpinisti, scalatori, tiratori e via dicendo praticano discipline che forze armate e forze di polizia possono reputare attinenti ma non esiste oggi un canale privilegiato di assunzione per queste persone». «Negli scorsi mondiali di tiro dinamico in Thailandia - continua - l’Italia ha conquistato tantissime medaglie d’oro. Siamo campioni del mondo a squadre maschile e femminile di tiro dinamico ma questi atleti non hanno un canale privilegiato di assunzione verso forze di polizia e forze armate, quando il livello di addestramento dei nostri uomini è sempre più difficile. Di questo parlavamo con il generale Federici, come questo sia diventato "insegniamo nelle scuole il tiro a segno" è cosa per me del tutto ignota». «Sono un appassionato di tiro - conclude Fazzolari - ma devo dire che non è un’attività particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico, quindi i ragazzi nelle scuole è meglio che facciano nuoto, corsa, atletica ecc. Per il resto ci sarà tempo quando saranno più grandi».
"Dedicata al caro bollette". Fazzolari sulla manovra. Dubbi sul taglio dell'Iva
La polemica politica, però, ormai è innescata: «Avete scambiato il Governo del Paese per un’assemblea del Fuan? Volete trasformare l’Italia nell’incubo trumpiano di disuguaglianze e notizie false contro gli oppositori. Ora anche armi», scrive in un tweet il vicesegretario del Pd e vicecapogruppo alla Camera Peppe Provenzano che, sul tema, ha preannunciato una interrogazione parlamentare. «Ci mancavano solo le armi a scuola. Le parole del numero 2 di Giorgia Meloni, Fazzolari, paladino dei portatori di armi che, secondo quanto riportato dalla Stampa, vorrebbe mettere le pistole in mano ai nostri studenti, sono gravissime e vanno chiarite al più presto. Possibile che gli sfugga il pericolo enorme che si correrebbe e il messaggio culturale devastante che si manderebbe ai nostri ragazzi? La scusa del tiro a segno è ridicola. Pretendiamo che il ministro Valditara o la stessa Giorgia Meloni dicano con chiarezza se sono d’accordo con Fazzolari e davvero vogliono portare le armi nelle nostre scuole», così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Barbara Floridia.