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Governo Meloni, la mossa del centrodestra per la proroga ai balneari

Luigi Frasca
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Se da un lato si allontana l’ipotesi della proroga delle concessioni demaniali per i balneari, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre di quest’anno, dall’altro si profila all’orizzonte la proroga di alcuni mesi della delega al Governo per la riforma del settore, in scadenza a febbraio. L’obiettivo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni è quello di trovare una «soluzione strutturale» ad una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo, e su cui incombe la direttiva europea Bolkenstein sulla concorrenza. «Non ho cambiato idea sul tema della difesa dei nostri imprenditori balneari da una direttiva che secondo me non andava applicata su quel settore - ha detto Meloni nel corso del punto stampa ad Algeri -. La questione è molto complessa, il punto è capire quale sia, nell’attuale situazione, la soluzione più efficace a livello strutturale». Da qui la convocazione delle forze di maggioranza al ministero per gli Affari europei per fare il punto con il titolare del dicastero Raffaele Fitto.

 

 

 

«Nell’incontro di oggi - si legge nella nota conclusiva dell’incontro - il governo ha illustrato alla maggioranza le ultime novità emerse dall’ordinanza della Corte di giustizia Europea del 16 gennaio 2023, che ha deciso di statuire senza trattazione orale sul rinvio pregiudiziale proposto dal TAR Lecce. Si è convenuto di istituire un tavolo interministeriale, nonché di aprire un immediato confronto con le categorie e le istituzioni interessate. Pertanto è necessaria una proroga per l’esercizio da parte del governo della delega». Sul tavolo del confronto c’erano anche gli emendamenti presentati da Lega e Forza Italia al decreto Milleproroghe per chiedere la proroga delle concessioni che scadono - come detto - a fine anno. Emendamenti che di fatto restano «congelati» in attesa dell’istituzione del tavolo interministeriale, e soprattutto del confronto tra questo e le categorie interessate dalle concessioni demaniali. A farsene portavoce è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che lasciando il Dipartimento degli Affari europei ha dichiarato: «Il Governo ha fatto presente alcune problematiche riguardanti le procedure della Corte di Giustizia Europea, delle quali presumibilmente verrà a parlare anche nelle commissioni parlamentari che stanno esaminando il Milleproroghe. Dopodiché istituirà un tavolo interministeriale, penso con immediatezza, tra i vari dicasteri che a vario titolo hanno competenza su questa materia che riguarda il turismo, il mare, l’ambiente, le infrastrutture, e si confronterà con le categorie, la cui opinione, per quanto ci riguarda, sarà decisiva ai fini della strada da intraprendere».

Esprime «soddisfazione» la Lega per la linea della maggioranza «che intende tutelare le 30mila imprese balneari». Parla invece di governo «miope» il Movimento 5 stelle. «Il presidente Meloni e la sua maggioranza sono pericolosamente miopi e inadeguati nell’affrontare la riforma delle concessioni demaniali - dice il senatore pentastellato Marco Croatti - Continuano a non voler risolvere il tema, riducendolo ad uno scontro tra una categoria e la UE, con i primi nel ruolo di vittime e la seconda nel ruolo del carnefice. Una narrazione che rischia di costare molto cara ai cittadini, perché l’infrazione europea incombe, ma anche a tante località a vocazione balneare che necessitano di investimenti e innovazione per rendere più competitiva la loro offerta turistica».
 

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